“Non venderemo i gioielli di famiglia”, così ha assicurato il vice premier Luigi Di Maio riferendosi alle cosiddette privatizzazioni di Enti o beni immobili che sono state inserite nella manovra economica. A quanto sembra questa affermazione è contenuta, con le dovute spiegazioni, anche nella lettera di risposta alla Commissione Europea sulla legge di Bilancio 2019. L’esponente pentastellato cita l’Eni e l’Enav, senza però entrare nel merito delle cose che invece verranno messe in vendita per recuperare fondi, preziosi, a suo dire, per fare “partire” il cosiddetto contratto di famiglia. Ora noi che non siamo esperti di vendite e, non so se ci capite, neppure d’acquisti, abbiamo un dubbio: il venditore non è forse quello che vanta la sua merce anche e molto spesso aldilà del suo valore? Me se il governo inizia così, l’eventuale acquirente cosa penserà: i gioielli non sono in vendita, cosa ci vogliono appioppare, gli scarti? Siamo e lo saremo sempre perché il Colosseo o Palazzo Pitti ma anche l’Eni, siano e rimangano beni pubblici. Ma ci piacerebbe sapere le centinaia, le migliaia di inutili proprietà chi le ha comprate nel corso dei decenni? Siamo pieni di società partecipate inutili e di strutture abbandonate che adesso (ma anche prima e prima ancora, non è certo questa un’idea rivoluzionaria che è ventura in mente al governo Giallo-Verde) ci si è decisi di metter in vendita. Da una ricerca che abbiamo fatto empiricamente noi, l’80% degli immobili da vendere non sono di proprietà, come dire, diretta della Stato: appartengono alle ex provincie, ai comuni alle regioni e ad altri enti pubblici. La burocrazia rallenterà di molto queste possibili alienazioni, come del resto è già accaduto in passato. Ma c’è un altro aspetto che si fa sempre più impellente: qui non è questione se si vendano i gioielli o gli scarti, il problema è trovare gli acquirenti, seri e soprattutto solvibili. Per concludere, dato che ognuno prima di tutto guarda al proprio orticello, citeremo Villa Damiani, il mai inaugurato mattatoio comunale e il mai finito mercato ortofrutticolo. Andate a vedere quante volte sono stati messi in vendita, quante volte sono stati ribassati i prezzi dalle varie amministrazioni e quante volte invece sono… rimasti di proprietà pubblica.
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