AAA: cercasi guida per il Pd di Marsala

Vincenzo Figlioli

Marsala

AAA: cercasi guida per il Pd di Marsala

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mercoledì 17 Ottobre 2018 - 06:05

Lo scorso 30 agosto il sindaco di Salemi Domenico Venuti ha rassegnato le dimissioni da tutti gli incarichi dirigenziali ricoperti fin lì all’interno del Pd, lasciando anche quello di commissario del circolo marsalese del partito.

Ci si sarebbe aspettati che nel giro di qualche giorno la segreteria regionale dei democratici avrebbe sanato questo “vulnus”, indicando un altro nominativo per la guida del Pd di Marsala. Circa un mese fa, di fronte a una nostra sollecitazione, il segretario provinciale Marco Campagna ci ha spiegato che non aveva ancora ricevuto alcuna comunicazione da Fausto Raciti. E, a questo punto, appare evidente che a distanza di altri 30 giorni, la situazione non sia cambiata. Il Pd continua dunque ad essere senza una guida nella quinta città della Sicilia, quella – per intenderci – in cui lo stesso partito ha eletto, appena tre anni e mezzo fa, un sindaco e una nutrita pattuglia di consiglieri comunali. Lo stesso Pd, per intenderci, che fino a un anno fa esprimeva una deputata regionale (Antonella Milazzo), a sua volta designata anche alla segreteria comunale prima che i soliti dissidi interni la convincessero alle dimissioni. Come spesso accade, fino alle campagne elettorali di un certo peso (Regionali e Politiche) tutto sembrava potesse procedere secondo una certa logica. Poi, puntuale, è arrivato il patatrac. Nel frattempo, i democratici continuano a dividersi in Consiglio comunale tra chi continua a sostenere il sindaco Di Girolamo e chi periodicamente sottolinea differenze e distanze.

Dev’esserci qualcosa di patologico nel centrosinistra siciliano e in quello locale, spesso capace di far convergere su di sé la fiducia dell’elettorato, soprattutto alle elezioni amministrative, ma costantemente preda di conflitti e divisioni difficili da far comprendere ai cittadini. Proprio per questo, lasciare il Pd senza una guida a un anno e mezzo dalle prossime amministrative, significa consegnare quest’area politica alla sconfitta o alla marginalità, lasciando campo libero agli avversari che, a parole, si vorrebbero contrastare. Comprendiamo bene che la dirigenza regionale sia molto più interessata in questa fase a capire cosa accade a Roma che alle beghe di periferia. Ma di questo passo, è inevitabile che i potenziali elettori di centrosinistra a Marsala, alle prossime Europee, finiscano per ripagare i loro leader con la stessa moneta che stanno sentendo tintinnare in queste settimane: quella dell’indifferenza.

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