È tempo di vendemmia. A tal proposito vorrei soffermarmi su un prodotto che per la sua unicità caratterizza la città lilibetana: il Vino Marsala. Famoso in tutto il mondo questo vino liquoroso ha ottenuto il marchio DOC e si presenta nelle sue tre versioni, “fine”, “superiore” e “vergine”. Nato per accompagnare dessert, dolci, biscotti, è considerato un ottimo digestivo di fine cena. Ma non solo. La versatilità del vino Marsala gli ha consentito di essere utilizzato in cucina per la preparazione di gustose pietanze a base di carne, come le scaloppine al Marsala, solo per fare un esempio, ma anche per arricchire con il suo aroma la preparazione della salsa di pomodoro e degli stufati alle verdure. È utilizzato da famosi chef stellati italiani, oltralpe e oltreoceano, nonché da noti barman per la preparazione di cocktail.

Tutti noi lo conosciamo e ne riconosciamo la delicatezza e la squisitezza, tuttavia a mio parere non è valorizzato come merita e ancora oggi non è riuscito a “volare” e “far volare” la nostra città come potrebbe. Infatti per esempio nelle enoteche italiane non sempre si trovano bottiglie di Vino Marsala. E per restare a livello locale, spesso nei ristoranti a fine cena gli ospiti preferiscono come digestivo la grappa e non il Vino Marsala. È pur vero che stiamo parlando di un prodotto “di nicchia”, e proprio per questo va effettuata una scelta di marketing adeguata. Credo che la soluzione si debba trovare in primis in una collaborazione fra le Aziende vinicole marsalesi che producono questo vino unico, esse si potrebbero ispirare a tipologie di diffusione consolidate per altri prodotti famosi come per esempio è accaduto con lo champagne o con il cognac, ma è certo che qualcosa va fatto per far sì che in tutto il mondo, dalla Cina alle Americhe, il Vino Marsala possa essere presente e mantenere la sua tradizione di vino tipico della città di Marsala. È un invito a pensarci su.

Maria Grazia Sessa