Gli insulti e le offese alla consigliera comunale di Marsala Linda Licari attraverso i social continuano a tenere banco nel dibattito politico. Sulla vicenda si registra adesso un’ulteriore presa di posizione di Daniele Nuccio, che già in Consiglio aveva manifestato solidarietà alla collega e che adesso sottolinea quanto la vicenda in oggetto debba rendere tutti coscienti che “in questo Paese sta accadendo qualcosa di assai preoccupante”.

“La politica dell’odio portata avanti da quelle forze politiche che non perdono occasione per gettare benzina sul fuoco dello scontro sociale – avverte Nuccio – sta avendo la meglio. L’opera di distrazione delle masse è qualcosa di scientifico, l’aver trovato dei nemici (siano questi gli immigrati, i rom, gli omosessuali, l’Europa…) altro non è che una strategia ben precisa per quanti non hanno altro da dire o da proporre per risollevare le sorti del Paese. I social sono ormai lo “sfogatoio” per quanti decidono quotidianamente di riversare verso un nemico tutto il proprio odio, le proprie frustrazioni, i propri fallimenti. E’ la valvola di sfogo per quanti non hanno gli strumenti intellettuali per reggere un confronto con chi ha una visione diversa.Viviamo tempi tristi. Tempi di attacco ai capisaldi della Democrazia, ai valori frutto del sacrificio di donne e uomini lungo tutto il novecento. Battaglie archiviate e sacrificate sull’altare della speculazione elettorale di chi senza scrupolo alcuno ha compreso che puntare sull’ignoranza e sulla paura paga”.

Il consigliere Daniele Nuccio conclude con un invito alla Resistenza, “essendo stato di fatto sdoganato un metodo di matrice fascista” e sottolinea il silenzio dei militanti 5 stelle “rispetto alla devastante azione razzista del Ministro Salvini”. Così conclude Nuccio: “Il governo in carica, dice bene Walter Veltroni, non è un governo “populista”, è un governo di “ultra-destra”…Non ci rimane che una certezza, non è tempo di smobilitare. Importante il contributo di tutti per porre un argine a questa pericolosa deriva. Un argine all’imbarbarimento dei toni nel dibattito politico. Un argine alla “mediocrazia”. Un argine al qualunquismo, all’ignoranza ed alla stupida volgarità. Alla collega Linda Licari ed alla sua famiglia giunga la mia più sincera solidarietà”.