Troppi obiettori nella sanità siciliana, Claudio Fava presenta un ddl a tutela della salute e della maternità consapevole

redazione

Troppi obiettori nella sanità siciliana, Claudio Fava presenta un ddl a tutela della salute e della maternità consapevole

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venerdì 03 Agosto 2018 - 14:09

Il deputato regionale di Cento Passi per la Sicilia Claudio Fava ha presentato all’Ars un disegno di legge che mira, attraverso specifici strumenti, a garantire il personale medico nelle strutture sanitarie siciliane e specifici interventi per tutelare la salute e il diritto ad una maternità e paternità consapevole e sicura.

“In questi mesi – spiega Fava – stiamo assistendo ad un generale attacco ai diritti, compreso quello alla salute. Un attacco che colpisce soprattutto le donne. È il caso della mancata applicazione della legge 194, resa monca dall’esorbitante numero di obiettori e dalla mancanza di interventi per una maternità consapevole, con conseguenze spesso drammatiche per la salute delle donne stesse.”

In particolare, il disegno di legge propone un sistema di organizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e del privato accreditato che permetta la garanzia di presenza di personale medico “non obiettore” al fine di rendere effettiva attuazione della legge 194 del 1978.

Accanto a questo, la proposta di Fava prevede interventi di supporto alla genitorialità consapevole ed informata, tramite la predisposizione di un piano di interventi “che sono oramai prassi in molte regioni italiane e che devono essere messi a disposizione anche delle siciliane e dei siciliani”: dalle attività di informazione ed educazione sessuale, al supporto psicologico pre e post parto o post aborto, dalla distribuzione gratuita di profilattici ed anticoncezionali.

Per Fava, “i dati ci dicono che nella nostra regione oltre l’87% dei ginecologi si dichiara obiettore mentre cresce il numero delle gravidanze indesiderate soprattutto tra giovani e giovanissimi. Non c’è più tempo da perdere con ipocrisie e falsi moralismi, servono strumenti legislativi a livello regionale”.

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