Il contratto di lavoro che unisce al governo M5S e Lega sta “partendo”. Buon lavoro soprattutto nel nostro interesse. Alcune dichiarazioni come dire preliminari, ci lasciamo perplessi. Le abbiamo giustificate, si fa per dire, perché dette nel corso di comizi elettorali. Già, perché nel resto del Paese, in oltre 700 comuni alcuni dei quali importanti, si vota per il rinnovo delle cariche amministrative. E’ normale che i leader dei due partiti più grandi d’Italia se le dicano, dal palco, di santa ragione. Inoltre, dipende anche dai personaggi, si sparano castronerie indicibili. Volete voi che il ministro degli Interni leghista Salvini arrivato nel fine settimana in Sicilia non affronti “elettoralmente” il tema degli immigrati? Così tra alcune affermazioni di principio (di quelle per intenderci che ci hanno fatto tutti i governi precedenti), è arrivato il roboante proclama: “per i clandestini è finita la pacchia”. Non ci eravamo accorti che i migranti, i clandestini, i richiedenti asilo, totalmente abusivi che siano, vivessero in uno stato di comfort invidiabile (pacchia appunto). Giusto che si affronti la questione che, ci permettiamo di dirlo, va guardata sotto l’occhio di una situazione più generale del Paese. Salvini e Di Maio sono stati chiamati a gestire un Paese perché l’impressione, giusta o sbagliata che fosse, che hanno dato quelli che lo governavano prima era di un Paese con mille problemi irrisolti. E allora poniamoci, e poniamo al governo Conte alcune questioni che ci sembrano prioritarie. É giusto che lo Stato faccia soldi con le slot machine, le lotterie e il gioco d’azzardo legalizzato? E non era forse prioritario arrivare in Sicilia e annunciare un più serrato controllo del territorio dove prospera, non solo si capisce, la mafia e altre furfanterie ad essa collegate? E a proposito di pacchia non è giusto intervenire su chi si intasca 30 dei 35 euro che dovrebbero servire ad accogliere le disperate e i disperati che arrivano ogni giorno? E il contrasto e la lotta a chi sfrutta le puttane africane minorenni impunemente? Cambiamo destinatario di questo nostro sfogo rivolgendoci a Di Maio. Che cosa propone, ma subito però, il governo nato dal grido “onestà, onestà”contro chi elude e froda il fisco fregandosene degli altri, salvo poi lamentarsi del sistema sociale? Onorevole Di Maio lei non l’ha detto, ma non trova forse che è pacchia approfittare di chi nelle scuole e negli ospedali si fa un mazzo tanto per fornire servizi migliori alle persone, e poi gli arrivano i provvedimenti governativi (a tutto i livelli, a Palermo hanno poco da lamentarsi) che tagliando i servizi sociali e se ne sbattono dei diritti altrui? Pacchia è, tornando alla Lega, potere andare in barca bordeggiando e non essere su un barcone in traversata che se si è fortunati si arriva prima di morire annegati. Fate presto e bene altrimenti siete come quelli altri che vi hanno preceduto.
Scuola