Pronto Soccorso, l’Asp di Trapani avvia un processo di miglioramento

redazione

Pronto Soccorso, l’Asp di Trapani avvia un processo di miglioramento

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mercoledì 30 Maggio 2018 - 16:01

Emanata dal commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Giovanni Bavetta  la delibera riguardante il “Processo di miglioramento dei servizi di Pronto Soccorso e Medicina e Chirurgia di Accettazione e d’Urgenza (MCAU)”,  con le misure da applicare per migliorare e razionalizzare l’uso dei pronto soccorso e MCAU dell’ASP. Il documento è stato predisposto dal direttore del dipartimento di Emergenza-Urgenza Massimo Di Martino, e proposto dal direttore sanitario Salvatore Requirez. “Si tratta di una svolta che definirei epocale – dice Bavetta – in quello che è il principale punto di frontiera tra gli utenti e le strutture ospedaliere. Questo sistema introduce una sinergia tra i responsabili dei Pronto soccorso, le direzioni sanitarie dei presidi ospedalieri e i direttori dei distretti territoriali. Abbiamo provveduto  anche ad aumentare il numero di personale ausiliario, degli operatori socio sanitari e del personale infermieristico in tutti i PS e a breve completeremo la pianta organica prevista”.

Di Martino spiega che il sovraffollamento dei Pronto Soccorso è un problema diffuso in tutto il mondo sviluppato. Questi alcuni dei punti chiave della riorganizzazione: formazione degli operatori al triage secondo un modello unico aziendale; l’infermiere addetto al triage invierà i codici bianchi e parte dei verdi ai Punti di Primo Intervento e agli Ambulatori dei Codici Bianchi, strutture territoriali cui devono essere inviati i pazienti a bassa criticità/complessità; dopo la valutazione del triage, saranno smistati ai Fast Track attivi (in atto Pediatria e Ginecologia) i pazienti riguardanti quelle categorie di pazienti inviati o trasportati (se non in grado di camminare) all’ambulatorio di riferimento, dove il medico compirà l’anamnesi, somministra l’eventuale terapia sintomatica, effettua le indagini diagnostiche disponendo le dimissioni o il ricovero; il paziente da ricoverare al termine della visita, e per il quale non vi è posto in reparto o in un ospedale vicino, non sosterà più nell’OBI (Osservazione breve intensiva) all’interno del PS oltre le tre ore, destinato ai pazienti in attesa di definizione della diagnosi e degli esami richiesti, ma verrà ricoverato in un reparto all’interno dello stesso dipartimento.

A regime, viene prevista la permanenza di non più del 5% dei pazienti in PS fino a 24 ore; in caso di ricovero urgente, in assenza momentanea di posti letto il paziente sarà ricoverato in barella ampia come un letto, previa accettazione da parte dello stesso o di chi lo accompagna. La barella non potrà essere collocata nei corridoi. In nessun caso si potranno effettuare ricoveri in barella o in letti aggiunti se non sono disponibili le attrezzature necessarie; vi è l’obbligo della figura del Bed Manager (infermiere appositamente formato) che, con apposito programma informatico, deve facilitare le ricerche dei posti letto e le dimissioni protette e facilitate.

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