Nella giornata di ieri, Agenti di Polizia della Divisione Anticrimine e Finanzieri del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani, hanno iniziato le operazioni di esecuzione del decreto emesso dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Trapani, nell’ambito del procedimento di prevenzione attivato su proposta del Questore di Trapani in data 19.06.2014, con cui si dispone l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale della confisca di svariati beni immobili, autovetture, un imbarcazione, conti correnti e società, beni sequestrati anticipatamente nell’ambito di tale procedimento ed aventi un valore stimato di circa 20.000.000 di euro, a carico del Pietro Funaro nato a Trapani il 23.06.1961, imprenditore colluso con esponenti di “famiglie mafiose” di questa provincia, attivo nel settore edile, da anni operanti soprattutto nel lucroso settore dei lavori appaltati da enti pubblici in Sicilia.
Tale provvedimento è stato emesso a conclusione di analisi condotte dalla Divisione Anticrimine su pregresse acquisizioni degli organi di polizia giudiziaria in conseguenza dell’esito di indagini societarie e patrimoniali, svolte congiuntamente dalla Divisione Anticrimine e dal Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani.
Le risultanze di tali indagini hanno evidenziato la vocazione imprenditoriale di “Cosa Nostra” e il suo perdurante potere ben più esteso del territorio provinciale trapanese, distribuito, piuttosto, in gran parte del territorio regionale attraverso la costituzione di un reticolo imprenditoriale per il condizionamento illecito della fase di aggiudicazione della gestione dei lavori e delle forniture concernenti la realizzazione di opere pubbliche appaltate.
Gli elementi indiziari raccolti si sono fondate sull’esito di un complesso di investigazioni svolte da vari organi di polizia giudiziaria.