Oggi, come da diversi anni ormai, è fissata la data che celebra la festa della regione Sicilia. Che abbiano da festeggiare poi i siciliani… Scusate, qualunquismo. Altrimenti in tema del non avere nulla dovremmo abolire tutte le festività. La nostra è una regione a statuto speciale, voluta del costituente per chissà quale alchimia. Nella costituzione si inserirono alcune regioni a cui si diedero speciali competenze e poteri. Se per le regioni di confine popolate da etnie linguistiche anche non italiane, questo era comprensibile, per la Sicilia e per esempio per la Sardegna tutto ciò, a noi che ne capiamo poco ma viviamo qui, risulta ancora incomprensibile. Quando vennero istituite le altre regioni vennero chiamate ordinarie mentre la Sicilia (e le altre che c’erano) sono rimaste a statuto speciale. Ora noi non vorremmo essere più menefreghisti di quanto siamo diventati: vediamo di capire a cosa è servito lo statuto speciale. Abbiamo il sistema dei trasporti ferroviari e gommati tra i più “terremotati” dell’intero paese. Grazie alle leggi regionali abbiamo distrutto le coste cementificandole o trascurandole. L’agricoltura, bene primario per secoli, è ridotta a mandare a macero i prodotti. La pesca è emigrata verso l’Africa ed è lì tra mille difficoltà, che i pescatori siciliani si guadagnano da vivere. Potremmo continuare, come diceva una nostra cara congiunta, i problemi non finiscono, anzi aumentano. Un attimo, dimenticavamo: abbiamo alcune delle migliori menti e professionalità che ci sono in giro e pure le lasciamo scappare. Niente imprese, niente lavoro e nulla da offrire ai giovani. Eppure le potenzialità sono tante. Lasciamo stare gli stereotipi (che però non guastano) del clima, del mare del sole e via così elencando. Non mancano i settori dove intervenire e invece nulla o poco si è fatto. Dopo ne citeremo uno per tutti, prima però vorremmo puntualizzare a parte una farlocca commissione regionale antimafia, la lotta alla criminalità organizzata la si è lasciata ai “morti” provenienti da settori dello stato centrale. Altro che autonomia. Torniamo a noi. E per capire quello che siamo e che invece potremmo essere, citiamo e lasciamo alla vostra riflessione una decisione di queste ore. L’assessore ai beni culturali Sebastiano Tusa, ha detto che i siti archeologici resteranno aperti d’estate fino a mezzanotte. Andate a Porta Nuova, guardate la zona archeologica di Marsala sommersa dalle erbacce e capirete di cosa ha bisogno. Altro che aprire di notte. A proposito sembra fatto apposta, il neo assessore che è subentrato a Vittorio Sgarbi, ha enunciato le sue elucubrazioni sulle aperture notturne a Selinunte, mentre a poche decine di metri come riportano tutte le cronache, una passerella di legno situata tra le antiche vestigia è sprofondata trascinando con se una turista che si è ferita. Auguri Sicilia, Buona festa.
Cronaca