Per anni Antonello Montante è stato, assieme a Ivan Lo Bello, l’uomo nuovo di Confidustria Sicilia. Entrambi furono protagonisti di una stagione che vide gli industriali siciliani, sotto la presidenza nazionale di Luca Cordero di Montezemolo, invitare l’imprenditoria a ribellarsi al racket dopo i silenzi e le omissioni degli anni precedenti. Entrambi, adesso, si sono ritrovati alle prese con vicende giudiziarie che hanno gettato un’ombra pesante sulle loro attività. Ma se è vero che l’inchiesta “Tempo Rossa” nei confronti di Ivan Lo Bello è stata archiviata, più complicata appare la situazione per Antonello Montante (ex presidente, nonchè responsabile legalità di Confindustria Sicilia e attuale presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta) che assieme ad altre cinque persone, è stato arrestato questa mattina dalla Polizia di Stato di Caltanissetta. Tre di loro sono agenti della Polizia di Stato, che avrebbero fatto parte di una rete di spionaggio a servizio di Montante. A un sesto indagato è stato notificato un provvedimento di interdizione (sospensione per un anno dal lavoro). Per i magistrati – Amedeo Bertone, Gabriele Paci, Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso – che hanno coordinato l’inchiesta (denominata “Double Face”) i citati soggetti sono accusati di aver commesso in concorso reati contro la pubblica amministrazione, di aver effettuato abusivamente accessi a sistemi informatici e di essersi resi protagonisti di episodi corruttivi. In particolare, le indagini della squadra mobile e della procura di Caltanissetta contestano a Montante contestano di aver creato una rete illegale per spiare l’inchiesta che era scattata nei suoi confronti tre anni fa, dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia. Il 22 gennaio di due anni fa, Montante aveva ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, venivano ipotizzati legami d’affari e rapporti di amicizia con Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, figlio di Paolino Arnone, storico padrino della provincia di Caltanissetta morto suicida in carcere nel 1992. Vincenzo Arnone è stato testimone di nozze di Montante.
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