Gli sbarchi clandestini Tunisia alla costa del trapanese a quanto pare non si sono fermati. La Guardia di finanza di Palermo ha scoperto un’organizzazione che gestiva i cosiddetti sbarchi fantasma fra il Paese nord africano e le coste di Marsala e Mazara del Vallo. Uno dei protagonisti del traffico è sospettato di essere vicino ad ambienti terroristici, nelle intercettazioni si parla di un suo viaggio in Francia senza ritorno e di possibili azioni pericolose: “Dio mi aiuti per quello che devo fare”, diceva.
La procura di Palermo diretta da Francesco Lo Voi ha fatto scattare un fermo d’urgenza nei confronti di 13 persone. Si tratta di cittadini tunisini e marocchini residenti nelle province di Trapani e di Palermo, nel gruppo c’è anche una donna, accusata di essersi occupata della vendita delle sigarette di contrabbando che viaggiavano sui gommoni degli sbarchi fantasma.
Il prezzo di una traversata variava dai 3.000 ai 5.000 euro. Ad ogni viaggio, che partiva dalla provincia tunisina di Nabeul, venivano imbarcate dalle 10 alle 15 persone. Le indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo e della Compagnia di Marsala, coordinate dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti Geri Ferrara, Claudia Ferrari, Federica La Chioma, hanno scoperto un’agenzia di servizi ben attrezzata. Adesso all’organizzazione di carattere transnazionale viene contestata l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
E’ stato anche scoperto che con un supplemento in denaro, i “viaggiatori” potevano percorrere la tratta fra la Tunisia e la Sicilia in due fasi, con tappa e soggiorno in una casa di Pantelleria, un modo per abbassare l’eventuale rischio di controlli ed arresti.
Come si ricorderà nel giugno dello scorso anno, era scattato un altro provvedimento di fermo per 15 persone, ma la linea Tunisi-Sicilia come si è visto, non si è interrotta. Alcuni gommoni sono stati inseguiti in mare delle motovedette della Finanza, altri viaggi sono stati seguiti passo passo attraverso gli aerei del Reparto operativo aeronavale della stessa Arma. Le intercettazioni hanno poi svelato i segreti del gruppo, uno scenario che gli investigatori, diretti dal colonnello Francesco Mazzotta, stanno ancora approfondendo: alcuni clienti dell’agenzia degli sbarchi fantasma potrebbero essere fiancheggiatori del terrorismo islamico.