Potrebbe arrivare nella serata di oggi la comunicazione sulla designazione del nuovo capogruppo dei pentastellati in Consiglio. Nell’intervista rilasciataci dalla guida grillina in carica, il consigliere comunale Francesco Viola, sono stati trattati i temi concernenti i lavori della costituita Consulta giovanile, l’istituzione dell’albo dell’associazioni e la recentissima polemica sull’introduzione delle nuove tariffe degli impianti sportivi.
Siamo agli sgoccioli del suo mandato di capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale. Lei è stato anche il più giovane degli eletti in questa consiliatura. Qual è il suo bilancio su questa sua prima esperienza politica, a livello istituzionale, e sul ruolo che ha rivestito?
Innanzitutto, essere il più piccolo del gruppo in Consiglio comunale non è stato uno svantaggio per come si pensava. Solitamente, si pensava che i più giovani in politica non potessero entrare. Io sono la prova che invece non è così, perché ho provato sulla mia pelle che con determinazione, passione e impegno, i giovani possono assolutamente fare politica. Sono stato promotore anche di alcuni regolamenti, di iniziative, ma anche progetti che hanno visto ottimi risultati pure sul fronte dei finanziamenti europei. Quindi, devo dire che l’avere qualche anno in meno non è stato per niente uno svantaggio a mio avviso. Adesso, c’è la rotazione del capogruppo come principio di cambiamento. Il nuovo capogruppo l’annunceremo al prossimo Consiglio comunale. Anche questa è stata un’esperienza che a livello personale mi ha aiutato moltissimo, perché mi ha sobbarcato ancora di più di responsabilità, specialmente, nel confronto con la città, con i giornalisti e con le altre forze politiche.
A proposito del nuovo capogruppo, manterrete l’alternanza uomo-donna fino ad oggi attuata?
Quella dell’alternanza uomo-donna è stato un caso. Ci riuniremo presto per decidere chi sarà il prossimo capogruppo.
Tra le sue iniziative più importanti, sicuramente vi è la promozione della costituzione della nuova Consulta giovanile. Dopo diversi mesi dalla sua istituzione, come si sta muovendo questo organismo? È soddisfatto della partecipazione dei giovani?
Sì, i ragazzi della Consulta giovanile sono, sicuramente, molto attivi sul versante delle proposte, ma anche nelle iniziative. Ad esempio, stanno organizzando un festival sull’antimafia per la commemorazione di Giovanni Falcone, quindi, nel mese di maggio. Sarà realizzato in collaborazione con il comune con il quale stanno organizzando anche la “Giornata del libro” e varie altre iniziative. Si pensa anche alla “Giornata dello sport”. Io li seguo costantemente, dato che sono stato eletto dal Consiglio comunale componente della Consulta giovanile come membro di maggioranza. L’ho anche proposta, come regolamento, e quindi ho voluto seguire sin dall’inizio se le regole che avevamo scritto in quel regolamento andavano bene o andavano modificate. Come in tutti i gruppi non tutti i componenti sono al 100% attivi. Ci sono quelle 20 persone che sono più attive rispetto al resto del gruppo, però, è un organismo che funziona bene, perché si disloca nelle commissioni, ognuna delle quali ha un proprio argomento. Ad esempio, come dicevo, c’è quella che si occupa dell’antimafia, quella che si occupa di più della scuola. Infatti, ( i componenti n.d.r.) hanno scritto anche un articolo per quanto riguarda la situazione del Vito Fazio Allmayer e anche di politica locale. Collaborano pure con la Consulta provinciale studentesca per quanto concerne gli affitti delle scuole. Hanno notato che ci sono circa 15 locali in tutta la provincia di Trapani che hanno lo stesso problema del Vito Fazio Allmayer. Quindi, si danno da fare come ragazzi. Secondo me, la Consulta giovanile è un primo approccio per capire effettivamente come funzionano le istituzioni e le varie competenze perché, ad esempio, in pochi, prima di entrare nella Consulta, sapevano che la scuola Vito Fazio Allmayer competeva alla provincia e non al comune e così via.
Da poco è stato istituito l’albo delle associazioni. Questo provvedimento ha trovato attuazione?
Fino a fine mese ci si poteva iscrivere all’albo delle associazioni. Ora l’amministrazione comunale convocherà le associazioni iscritte per costituire la Consulta. Anche questo è un organismo consultivo dell’amministrazione. Spesso le associazioni culturali, ambientali, quelle che operano nei più disparati campi non si conoscono tra di loro. Se invece si conoscessero e si confrontassero in un organismo consultivo comunale, quindi in campo neutro, potrebbero mettersi d’accordo per organizzare degli eventi più grandi o, comunque, scambiarsi strumenti, idee e progetti. Poi, ovviamente, con l’aiuto del comune dovrebbe essere più semplice. In prima commissione, stiamo anche lavorando sulla Consulta del turismo per inserire, per l’appunto, dei meccanismi di programmazione condivisa insieme agli operatori del turismo ad Alcamo. Per me operare nelle consulte, per i singoli e privati cittadini, è la cosa migliore che possa accadere, perché ogni cittadino che fa parte dell’associazione culturale, del campo del turismo o, semplicemente, un giovane ha, ad Alcamo, la possibilità di poter partecipare alla vita politica andando nella consulta di riferimento e, quindi, può far sentire la propria voce.
Il Libero Consorzio di Trapani ha di recente reso pubblici i dati sulle presenze di turisti in provincia nel 2017. Il trend è positivo per quasi tutto il territorio. Per quanto riguarda Alcamo si è registrato un +14,7%. Questo risultato potrebbe però scontrarsi nel 2018 con il ridimensionamento dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. Qual è il suo commento?
Sicuramente, non può che farci piacere il fatto che i turisti scelgano Alcamo come appoggio per una meta turistica che sarà lo Zingaro, il Tempio di Segesta o, comunque, siti in Sicilia di valenza internazionale. Poi, il turismo religioso su cui l’amministrazione comunale sta puntando moltissimo, probabilmente, sarà anche una delle motivazioni per cui è cresciuto questo trend turistico. Anche per le nostre bellezze naturali, come le terme libere. Si sta lavorando per rendere fruibili altri siti, come il Castello di Calatubo, le Fornaci Romane, per cui si sta cercando di accedere a dei finanziamenti europei, nazionali e regionali. Ovviamente, noi speriamo che l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani non venga lasciato all’abbandono e la Ryanair continui a stare lì. Noi come comune non possiamo che fare la nostra parte e continuare a sostenere le iniziative come il co-marketing Ryanair eccetera. Ma, sicuramente, la decisione di premiare o meno questo aeroporto non spetta al Comune, in quanto non è di sua competenza. Alcamo è certamente sita tra due aeroporti, Trapani e Palermo. Ora ci sono anche il porto di Castellammare e di Balestrate che sembrano di nuovo ripartire. Quindi, speriamo che sia una cosa positiva per tutto il territorio, che non si limita al confine comunale. I confini naturali sono ben altri e non possono essere limitati dall’uomo.
In questi giorni è rimbalzata sui social la polemica sulle tariffe degli impianti sportivi, misura adottata in occasione dell’ultimo Consiglio comunale. Questa decisione vi ha condotto dunque ad essere sottoposti a delle critiche?
Sicuramente sì. C’è da dire che in Consiglio comunale si è votato semplicemente l’innalzamento della percentuale della copertura del costo, perché prima con gli introiti che c’erano si riusciva a pagare, grazie alle associazioni e società sportive o, comunque, i fruitori degli impianti sportivi, appena il 4% circa dell’intero costo, che ammonta a 550 mila euro annui. Con questa delibera del Consiglio comunale si è aumentato al 12% la copertura del costo. Quindi, il 96% dell’intero costo era a carico del comune. Adesso sarà un pò di meno: l’88%. Questo perché l’indirizzo del Consiglio comunale non può essere contrastante rispetto alla legge che obbliga il comune, come ente che fa fruire i propri servizi, ad un pagamento delle tariffe individuali. Questi, infatti, sono servizi a domanda individuale, come i parcheggi, l’accesso alle strutture culturali, agli impianti sportivi. Significa che chi ne usufruisce individualmente deve pagare. Purtroppo è questa la storia. Ovviamente, va considerato il fatto che l’amministrazione comunale con il DUP e il bilancio ha già comunque stanziato quasi mezzo milione di euro di lavori per gli impianti sportivi. Quindi, questo non significa che questa delibera sull’aumento della percentuale del costo di copertura va ad uccidere lo sport alcamese, anzi noi vogliamo assolutamente che si vadano a potenziare gli impianti, ma per farlo abbiamo bisogno di qualche aiuto visto i tempi di vacche magre dei vari comuni ed enti pubblici italiani.
Qual è il suo consiglio ai giovani alcamesi che vogliono occuparsi di politica?
Appassionatevi, appassionatevi e cercate la causa per cui dovete fare politica che non è mai né il successo né la popolarità. Se chi si vuole affacciare alla politica lo fa solamente per essere chiamato assessore o consigliere è sulla strada sbagliata. Chi lo fa perché effettivamente vede la realtà com’è ed ha due, tre proposte o idee per migliorarla, allora questo è sicuramente fare politica cioè occuparsi del bene comune, delle cose reali per come appaiono e per come si vogliono migliorare. È questo fare politica. Poi, da quando siamo entrati al comune ci sono gli strumenti come le consulte che permettono di accedere facilmente alle istituzioni e non di considerarle come qualche anno fa l’ho vissuto io, quando ero all’esterno del comune, che lo consideravo un ambiente ostico, molto chiuso. Adesso è molto più semplice entrarci e avere a che fare con la politica e l’amministrazione comunale.
Linda Ferrara