La provincia di Trapani continua ad occupare le ultime posizioni a livello nazionale sul fronte dell’occupazione. A certificarlo sono stati gli ultimi dati Istat, da cui traspare una situazione in chiaroscuro per il Sud Italia, che presenta incoraggianti incrementi in Calabria, Abruzzo e Campania, pur restando al di sotto dei livelli precedenti alla crisi (2008), ma anche preoccupanti passi indietro nelle province di Foggia, Enna, Isernia e Trapani (per quanto riguarda il tasso di occupazione) e di Napoli, Messina e Catania (per quanto concerne il tasso di disoccupazione).
Il dato sugli occupati nel trapanese, misurato sulla forza lavoro complessiva (popolazione di età compresa tra 15 e 64 anni) è uno dei peggiori in Italia: in totale gli occupati nei 24 Comuni della provincia sono 113.000, 73.000 uomini e 40.000 donne. In un quadro già dei per sé preoccupante, il dato femminile è oltremodo allarmante, in quanto risulta occupato solo il 27,7% delle donne trapanesi. Andando a vedere i vari settori d’occupazione, si consolida il dato riguardante i servizi, in cui lavorano 85.000 unità, mentre 10.000 lavorano nell’agricoltura, 10.000 nell’industria e 7.000 nelle costruzioni. In generale, continua a prevalere di gran lunga il lavoro dipendente (81.000 unità) rispetto a quello autonomo (32.000).
Pressochè speculare al dato sull’occupazione è quello relativo alla disoccupazione, che si attesta su una media del 24,4%: di fatto, 36.000 cittadini trapanesi non risultano avere un lavoro e i loro nomi figurano negli elenchi dei disoccupati. Anche qui, le cose vanno peggio per le donne (27,9%) rispetto agli uomini (22,3%), con un dato che colloca il trapanese al quart’ultimo posto nazionale dietro Napoli, Foggia e Crotone.