Giovedì prossimo 21 dicembre con inizio alle ore 16 si terrà presso i locali dell’ex asilo Charitas in via Errante a Trapani la festa dei volontari. Sarà l’occasione di presentare il progetto “L’arco della speranza – Per una città dei volti” e la Missione internazionale “Madre Clelia” a cura delle suore Apostole del Sacro Cuore che sono in città per avviare un servizio per i migranti. Obiettivo dell’incontro sarà anche accendere i riflettori sulla figura del tutore volontario dei minori stranieri presenti sul nostro territorio. Nel corso del pomeriggio sarà inoltre inaugurata la ricca e interessante mostra “Noi, cittadini del mondo” realizzata dall’Istituto Comprensivo “Eugenio Pertini” di Trapani: quattro alunni faranno da cicerone per raccontarla ai presenti.
L’incontro sarà animato dalla fraternità delle “Serve di Gesù Povero”.
Interverranno il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli, suor Ana Carolina Nogueira e suor Linda Pettinella dell’Istituto delle Apostole del Sacro Cuore con la testimonianza anche di una ragazza immigrata che si trova in questo periodo a Trapani.
Alle ore 18.00 l’intervento di Arianna Lo Vasco, giudice tutelare del Tribunale di Trapani per presentare, appunto, la figura del tutore volontario dei minori stranieri. L’incontro si concluderà con un momento di fraternità.
Chi è il tutore volontario dei minori stranieri? “Il tutore volontario è figura adulta di riferimento per il ragazzo straniero, un adulto che compie insieme al ragazzo di cui diventa tutore tutte quelle scelte che solitamente si fanno insieme ai genitori: dalla scuola a cui iscriversi alla sanità. Non si tratta di accogliere in casa propria qualcuno ma di svolgere il ruolo di uno ‘zio’ soprattutto per le decisioni : spiega così il ruolo di questa nuova figura prevista dal nostro ordinamento, Raffaella Milano di Save the Children.
“La tutela volontaria è uno strumento attraverso il quale la società civile può fare la differenza non solo per i ragazzi e le ragazze migranti che arrivano a noi senza adulti di riferimento, ma anche per tutto il contesto, perché garantire i diritti dei minori stranieri significa garantire meglio i diritti di tutti” – dichiara inoltre Luigi Bordonaro, Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Sicilia. Questa nuova forma di “genitorialità sociale” a sostegno dei “più fragili dei fragili”, per indicarli con l’espressione di Papa Francesco, potrà contare sul supporto di qualificate figure professionali per realizzare una significativa accoglienza e un processo di vera integrazione.