Divise tra preoccupazioni e annunci, conditi dalle dichiarazioni dei politici (vecchi e nuovi), i cittadini della provincia stanno assistendo a quella che si preannuncia quasi una forma di agonia dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani/Birgi. Ci siamo occupati di tutta una serie di iniziative. Dagli sconti fiscali dell’Airgest, ai lavori che stanno chiudendo per oltre un mese lo scalo.
La parte del leone in tema di politica dei trasporti in provincia, l’ha fatta il cosiddetto accordo di co-marketing che prevede una sorta di esborso economico da parte dei comuni della provincia a favore della compagnia aerea Ryanair (nel rispetto delle norme e dopo una serie di passaggi burocratici). Si potrebbe continuare. Intanto oggi affrontiamo un tema di cui si è parlato poco. Che fine hanno fatto gli oltre due milioni e mezzo di euro che la Regione ha da anni stanziato per dare seguito ad un incremento turistico nel territorio? Furono destinati alla provincia regionale di Trapani e da quello che abbiamo appeso i soldi furono stanziati in due tranche, una prima a seguito della legge regionale numero 16 del 2011 che assegnò due milioni. La seconda di un milione di euro a seguito della legge 24 del 2016. Nei giorni scorsi proprio l’ex sindaco di Marsala Giulia Adamo che era stata, da deputato regionale, una delle promotrici della legge, ha fatto una richiesta ufficiale per sapere come e se sono stati spesi i soldi. I fondi sono stati regolarmente corrisposti all’ex provincia regionale.
L’ente cosiddetto intermedio fin da allora fece sapere che avrebbe potuto assolvere le funzioni di cassa, ma che non aveva il personale adatto per predisporre un piano di spesa con cui adempiere alle finalità previste dalla legge. Con un accordo tra la provincia, nel frattempo divenuta Libero Consorzio e l’Airgest, siglato il 21 gennaio 2013, furono impegnati e spesi i soldi della prima parte del primo finanziamento, ammontanti a circa 420mila euro. Quindi tra primo e secondo intervento regionale, rimangono a disposizione circa 2 milioni 580 mila euro che però non si riescono a spendere. Tanto che nelle scorse settimane il rappresentante del Libero Consorzio di Trapani, nel corso di una assemblea dei sindaci della provincia che si è tenuta nella sede di Confindustria, ha avuto modo di affermare che se non ci fosse stato un serio progetto di spesa proveniente dalle autorità interessate, l’ex provincia avrebbe dovuto restituire le somme non spese alla regione.
“Abbiamo fatto diversi solleciti – ha affermato in quella occasione il dirigente Diego Maggio – ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Nel frattempo la regione, tramite gli assessorati competenti, ci chiede insistentemente notizie dell’avvenuta eventuale spesa delle somme e delle relative “pezze d’appoggio”. Da informazioni d’ufficio che abbiamo assunto, le somme non possono essere stornate per altre finalità, quindi o si procede ad una spesa mirata, oppure dovranno essere restituite alle regione, unico ente titolato a destinarle verso altre finalità.
La regione Sicilia è stata sollecitata più volte dal Libero Consorzio, risale al 19 giugno una richiesta di parere e inoltre da quanto abbiamo appreso, l’ultima volta risale allo scorso 13 settembre. La regione non ha mai risposto. Intanto dall’ Airgest la posizione è completamene differente. Il presidente Franco Giudice ( peraltro in odore di dimissioni) ha più volte affermato che spetta alla provincia regionale predisporre un piano di spesa delle somme, avanzando le relative proposte.