In riferimento alla lettera pubblicata lo scorso 12 ottobre dal nostro quotidiano Marsala c’à a firma del lettore Valerio Marrone Von Hohenstaufen dal titolo: Ai Politici marsalesi: vergognatevi, il sindaco Alberto Di Girolamo interviene per dire la sua in merito all’argomento toccato dal nostro corrispondente.
“Voglio sottolineare – afferma il primo cittadino – che il vostro lettore, denotando una scarsa conoscenza dei fatti, tende a fare confusione in riferimento all’argomento in oggetto”.
Il richiamo è al Piano di Opere Pubbliche Triennali sia quello appena approvato che a quello precedentemente presentato. Entrambi dall’Amministrazione ed emendati in più punti dal Consiglio comunale.
“Con delibera di Giunta per ben due volte consecutive abbiamo inserito nel Piano di Opere Pubbliche triennali delle somme destinate alla messa in sicurezza e alla bitumazione della via Salemi. Avevamo individuato in quell’arteria che collega Marsala con lo scorrimento veloce e soprattutto con l’ospedale Paolo Borsellino, la necessità prioritaria di un intervento che la restituisse alla sicurezza e alla piena fruibilità. Il Consiglio comunale, nella sua autonomia, ha ritenuto opportuno stornare parte dei fondi per destinarli a tratti di strade e marciapiedi in altre zone della città. Occorre dire che gli emendamenti votati da parte di consiglieri comunali sia d’opposizione che di maggioranza, hanno privato la possibilità di intervenire in maniera completa.
Con le somme rimaste stiamo provvedendo alla messa in sicurezza della strada. Capisco le esigenze di tutto il territorio, ma noi avevamo individuato una priorità che per il consiglio non è stata tale. Anche io, se avessi a disposizione le somme necessarie, provvederei a rifare tutte le strade di Marsala. Quello che non accetto, nel rispetto dei ruoli, che si faccia confusione: l’amministrazione svolge il suo compito così come il Consiglio che prende autonomamente le proprie decisioni. Sono due organi con competenze diverse che lavorano per l’interesse della città, assumendo la responsabilità di quello che decidono”.