Prima udienza del nuovo processo che vede sul banco degli imputati Michele Licata e altri sei familiari. Si tratta di un procedimento nato da quello precedente, che aveva visto il patron del noto gruppo imprenditoriale, per anni leader nel settore turistico-ricettivo, condannato lo scorso 2 dicembre a 4 anni e 6 mesi di detenzione (con pena sospesa) per truffa allo Stato, malversazione ed evasione fiscale. Stavolta Licata è accusato di ricettazione ed autoriciclaggio: l’accusa punta infatti il dito contro il versamento “sospetto” di cospicue somme di denaro dal conto di Licata a quello di alcuni familiari. Oggi, davanti al presidente Lorenzo Chiaromonte, ha presentato costituzione di parte civile anche l’Agenzia delle Entrate. Il pm Antonella Trainito ha chiesto la possibilità di produrre di una serie di atti e documenti, su cui il collegio difensivo – composto dai legali Stefano Pellegrino e Carlo Ferracane – ha avanzato la richiesta di poter esaminare la documentazione. Accusa e difesa hanno inoltre presentato le rispettive liste di testi da esaminare nel corso del processo, che a differenza di quello conclusosi a dicembre, si svolgerà con rito ordinario e non con rito abbreviato. Il presidente Chiaromonte si è riservato di pronunciarsi sulle richieste delle parti nel corso della prossima udienza, che si terrà lunedì 16 ottobre.