Antonella Milazzo ha deciso di non ricandidarsi all’Assemblea Regionale Siciliana. La notizia è arrivata un po’ a sorpresa, mentre impazza la polemica sull’assenteismo dei deputati regionali. “C’è amarezza, dispiacere e rabbia – spiega la parlamentare marsalese – soprattutto per essere stata oggetto di denigrazione senza averne colpa e per responsabilità che non ho”. La Milazzo riconosce che negli ultimi mesi e nelle ultime settimane il tasso di assenteismo è stato particolarmente elevato, rivendicando però il diritto allo sfogo “del peone sempre presente, che ha inteso il proprio dovere in modo serio e responsabile”, allineandosi alle posizioni del governo Crocetta “anche quando è stato difficile”. “Si potevano fare tante cose, se ne possono fare ancora poche altre, ma molto importanti”, sottolinea l’esponente del Pd, secondo cui la legislatura è stata caratterizzata “da luci, ombre e rimpasti”, che hanno influito sull’attività dell’Ars. “Nonostante tutto si è riusciti a fare delle cose importanti, come il risanamento del bilancio e la riforma della sanità, anche se magari non sono state comunicate bene”. La scelta di Antonella Milazzo nasce però anche da un ragionamento condiviso all’interno della segreteria provinciale del Pd: “Tutte le scelte che ho fatto sono scelte di gruppo, come quella del listino, quella dei famigerati 180 voti che nemmeno avrei voluto. Ho dato il mio contributo con risultati a mio avviso straordinari”. Adesso la scelta di non ricandidarsi a novembre, anche questa maturata all’interno del gruppo, “perchè all’interno di un partito, si fa quello che serve”.
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