L’amore è cieco. E’ un vecchio adagio ma è sempre adeguato ai tempi. Naturalmente l’amore non è soltanto inteso come attrazione per un altro individuo ma anche per la passione che ci può rendere non obiettivi nella valutazione dei fatti. Questa premessa per commentare quello che presumo sia un atto di amore verso…un aeroporto ma che può anche risultare controproducente. Nei giorni scorsi, in diverse riprese, sono apparsi commenti sull’aeroporto di Trapani Birgi: sull’andamento del traffico, sulla chiusura prevista a novembre, sul co‐marketing, sui progetti per il futuro e, non ultimo, sui rapporti con Palermo. Posso capire alcune considerazioni sicuramente in buona fede ma di dubbio contenuto tecnico come quella di costruire una seconda pista. A parte il costo di un’opera così complessa, c’è da considerare che l’aeroporto è militare aperto al traffico civile e che lo sviluppo è vincolato alle necessità e alle disponibilità economiche dell’Aeronautica Militare. In effetti le infrastrutture di volo sono di pertinenza della A.M. ed il tema, pur interessante, andrebbe affrontato in un quadro molto più ampio i cui limiti sono dettati da esigenze strategiche non subordinabili ad interessi economici particolari. Quanto al confronto con Palermo, mi sembra anacronistico porre ancora questo tema in termini campanilistici e di concorrenza commerciale. E’ un fatto che i due aeroporti non sono tra loro confrontabili, hanno caratteristiche e vocazioni diverse, ma possono e debbono essere complementari per offrire un miglior servizio al territorio ed evitare di impegnare le poche risorse pubbliche disponibili in investimenti non strettamente necessari. Voglio dire che una stretta collaborazione tra i due aeroporti può far ottenere al turismo, ai residenti ed al traffico d’affari vantaggi molto evidenti sia nel medio che nel lungo termine. In questo senso si sono più volte espressi anche i vertici della Gesap e insieme “ci stiamo lavorando” anche se è ancora presto per parlarne. D’altra parte tra le raccomandazioni del Piano regionale Trasporti appena aggiornato, c’è proprio quella di lavorare sul “sistema aeroportuale della Sicilia Occidentale” prefigurando una visione di insieme e non una concorrenza dalla quale Trapani non potrebbe uscire vincente. Questo non significa che l’aeroporto di Birgi non difenda i propri risultati o non aspiri a migliorare la propria rete di collegamenti, ma che vuole farlo in un modo coordinato e non aggressivo. Quanto infine alle gravi affermazioni sulla sicurezza dell’aeroporto Falcone Borsellino non posso che stigmatizzare informazioni prive di qualunque fondamento che non fanno altro che deprimere la propensione al volo da parte dei passeggeri e non aiutano certo la fiducia degli utenti verso questo mezzo di trasporto che, in particolare per la Sicilia, è essenziale per lo sviluppo economico ed ha livelli di sicurezza nettamente superiori a tutti gli altri mezzi moderni.
Franco Giudice