Tra le poche voci fuori dal coro sulla vicenda del Piano Paesaggistico, il circolo Marsala – Petrosino di Legambiente torna a intervenire a difesa dello strumento di pianificazione territoriale adottato dagli uffici regionali che agita i pensieri delle amministrazioni locali.
Con una nota, a firma dell’avvocato Salvatore Sinatra, l’associazione definisce “inaccettabili” gli attacchi di cui il Piano continua ad essere oggetto in queste settimane. “E’ arrivato il momento di mettere la parola fine a questa vicenda – scrive Sinatra – poiché la nostra terra ha immediato bisogno di uno strumento che la tuteli dal continuo attacco da parte di speculatori e politici i quali si ostinano a pensare il nostro territorio come strumento per racimolare qualche voto in più o realizzare facili guadagni”. Legambiente invoca a riguardo un cambio definitivo di rotta e, soprattutto “che si cominci a pensare come meglio salvaguardare il patrimonio naturalistico sopravvissuto alla devastazione degli uomini, cercando di valorizzarlo al meglio, per la tutela della nostra salute e per il benessere delle generazioni future”.
Sulla decisione del Tar di Palermo rispetto al ricorso presentato dal Comune di Petrosino, il locale circolo di Legambiente sottolinea come la sospensiva dell’organo di giustizia amministrativa abbia di fatto confermato quanto deciso nelle scorse settimane di fronte all’istanza presentata dal Comune di Paceco, concedendo una provvisoria e parziale sospensione dell’efficacia del Piano limitatamente alle cosiddette “previsioni” “ossia agli indirizzi di massima stabiliti dal Piano.
“In altre parole – prosegue Sinatra – sostengono i giudici amministrativi che le norme di previsione diventeranno vincolanti e prevarranno sulle norme di pianificazione territoriale ed urbanistica, solo quando il piano sarà approvato. Le “prescrizioni di tutela” ossia le specifiche e puntuali disposizioni relative a ben individuati “beni paesaggistici” (come tipicamente enucleati nell’art. 134 del D.Lgs 42/2004) rimangono tutt’ora vigenti. Ma la cosa che più conta è che la detta sospensiva è motivata dal fatto che ad oggi ci si trova nella fase di mera “adozione” del piano, e non si è ancora provveduto alla sua definitiva approvazione”.