Castelvetrano 2017. Tre liste che sostengono Perricone scrivono a Minniti: “No al commissariamento”

redazione

Castelvetrano 2017. Tre liste che sostengono Perricone scrivono a Minniti: “No al commissariamento”

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sabato 03 Giugno 2017 - 16:02

Egregio Signor Ministro,

siamo alcuni movimenti civici che sostengono la candidatura a Sindaco del Dr. Luciano Perricone, e sentiamo il bisogno di scriverLe dopo avere ascoltato da radio radicale l’audio dell’audizione contenente le dichiarazioni rese dal Signor Prefetto di Trapani, Dott. Giuseppe Priolo, in Commissione Antimafia il 31 maggio u.s.

Nonostante tutto siamo ancora fiduciosi di potere democraticamente eleggere i nostri rappresentanti e di scegliere liberamente chi possa guidare la nostra città.

Castelvetrano è terra di persone per bene, anche se a sentire certi resoconti giornalistici sembrerebbe di vivere in una cupa realtà votata al malaffare.

Castelvetrano è Selinunte, è terra di eccellenze, di bellezze archeologiche, architettoniche, naturalistiche, gastronomiche che non hanno eguali al mondo.

Ha dato i natali a gente come Giovanni Gentile, Virgilio Titone, Giuseppe Basile, Giovanni Rinaldo Coronas, Mariano Crociata, Gennaro Pardo, Carlo d’Aragona, nonchè a tanti Magistrati e Servitori dello Stato di cui per evitare di dimenticarne qualcuno omettiamo i nomi ma ben noti, per la loro fedeltà ai valori della Repubblica, a codesto Ministero.

La comunità castelvetranese tutta esprime sempre più la propria indignazione per avere partorito una mela marcia come Matteo Messina Denaro, augurandosi che presto possa essere assicurato alle patrie galere.

Le forze oneste e democratiche di questa citta, di ogni schieramento politico, hanno dato prova nel tempo e con azioni concrete di volere affrancarsi dal marchio criminale che, a volte ingenerosamente ci viene affibbiato e che ci presenta agli occhi del mondo come una comunità cupa votata al malaffare.

Nel tempo abbiamo registrato un approccio non oggettivo di chi descrive la nostra comunità che viene trattata sempre in modo “particolare” rispetto a tutte le altre città d’Italia.

Troppi, tanti preconcetti in capo ad alcuni osservatori che spesso ci utilizzano per perseguire interessi altri.

Ogni fatto, per il solo verificarsi in questa terra, ha un’eco superiore rispetto alla gravità del fatto stesso, e il più delle volte è ricondotto alla mafia, che seppur presente nel territorio, non riteniamo riesca a condizionare tutto e tutti e soprattutto non condiziona gli organi democraticamente eletti.

Come certamente saprà ad una settimana dal voto i 4 candidati a sindaco e gli oltre 300 candidati al consiglio comunale vivono una situazione di incertezza e per le strade si respira un’area surreale.

Non disponiamo di informazioni particolari ma non riteniamo di dovere essere trattati in modo diverso rispetto ad altre città, come per esempio la vicina Trapani, che forse registra una situazione assai più singolare e dove il voto non pare venga messo in discussione.

La nostra città non ha più il consiglio comunale dal marzo del 2016 che, con grande senso di responsabilità, si è autosciolto pur di emarginare un ex consigliere comunale, che assolto dalle accuse veniva reintegrato nel suo ruolo con un’ordinanza prefettizia. Era l’unico modo per emarginare un soggetto che ebbe a fare delle dichiarazioni inquietanti e incompatibili con un qualsiasi incarico pubblico.

Riteniamo che in quell’occasione quella classe dirigente abbia difeso l’onorabilità del nostro paese e dimostrato la non permeabilità alle influenze mafiose del consiglio comunale.

Peraltro, in quel particolare momento della storia politica della città nessuna deviazione dalla legalità e dall’interesse pubblico era addebitabile all’amministrazione di Castelvetrano, come ebbe formalmente a rappresentare il Signor Prefetto di Trapani dell’epoca.

Da quel giorno, e quindi da oltre un anno, il consiglio comunale è stato sostituito da un commissario ad acta nella persona del dott. Francesco Messineo, già Procuratore Capo della Repubblica di Palermo, che oggi, dopo le dimissioni del sindaco della città di fine aprile, ha anche assunto le competenze dell’organo di governo.

Non disponiamo di informazioni particolari ma per quanto ci è dato sapere nessuno degli amministratori uscenti è rimasto coinvolto in vicende giudiziarie di mafia, così come non riteniamo che la mera adesione ad una obbedienza massonica, sia un fatto penalmente rilevante e possa comunque costituire un pericolo per il funzionamento delle istituzioni.

Non riteniamo di dovere subire l’onta di un commissariamento che ci farebbe rimpiombare indietro di 30 anni e che imprimerebbe alla nostra città un marchio indelebile chissà ancora per quanti anni.

Ci aiuti lo Stato, con gli strumenti dei quali dispone, ad amministrare la nostra comunità in un momento difficile per tutti gli Enti locali, e ci suggerisca come emarginare i collusi, ma non ci mortifichi con una nostra estromissione.

Non sappiamo come e se si è concluso l’accertamento ispettivo al nostro Comune, ma confidiamo che, anche in presenza di responsabilità specifiche in capo a singoli, non abbia a pagare un prezzo altissimo un’intera comunità che ha potenzialità per potere credere in uno sviluppo economico nel solco della legalità.

Invitiamo le altre forze politiche della città a far sentire la loro voce e nel rispetto delle specifiche legittime posizioni, antagoniste tra loro, si uniscano nel richiedere l’affermazione dei principi di democrazia e di autodeterminazione dei popoli.

Auspichiamo che si possano celebrare serenamente gli ultimi giorni di campagna elettorale e confidiamo nella Sua riconosciuta esperienza e nel Suo equilibrio, certi che la decisione che potrebbe maturare in questi giorni sarà improntata al bene della nostra comunità.

Con osservanza.

f.to I movimenti civici di:

Liberi e Indipendenti;

Castelvetrano Futura

Alleanza Etica

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