Dopo un’attenta analisi della relazione di fine mandato, sottoscritta dal sindaco Giacalone e certificata da un Revisore dei Conti, emerge indiscutibilmente come la situazione economica finanziaria del Comune di Petrosino sia disastrosa. È quanto afferma il candidato sindaco di Petrosino Vincenzo D’Alberti. Che aggiunge come confrontando dati omogenei, i residui passivi, al 31/12/2012, ammontavano a 7 milioni di euro, per poi incrementarsi, fino ad attestarsi al 31/12/2016 a più di 12 milioni di euro. “Il Comune di Petrosino ha assunto impegni di spesa nell’anno 2016 e non riesce a pagare in quanto non ha una cassa sufficiente, ma nonostante questa consapevolezza, continua ad incrementare debiti”, sottolinea Vincenzo D’Alberti, candidato a sindaco della lista Adesso il Futuro.
“Come si apprende dalla Corte dei Conti il Comune è attanagliato da una costante crisi di liquidità che, nel medio e lungo periodo, fa sorgere dubbi sulla reale sostenibilità delle spese e sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio”. Poi D’Alberti entra nello specifico: “L’anticipazione di tesoreria è divenuta per il Comune di Petrosino un permanente mezzo di finanziamento, invece di essere fonte per fronteggiare, nel breve periodo, momentanei problemi di liquidità – affrema- e allora ci chiediamo per quale motivo, nonostante il Comune sia cosi pesantemente indebitato, nonostante sia in crisi perenne di liquidità, come peraltro certificato dalla Corte dei Conti, tale da determinare l’impossibilità di saldare i debiti, si continui a prendere impegni di spesa e ad alimentare ulteriori debiti, inosservanti di qualsiasi regola contabile. Solo nell’anno 2016, il Comune di Petrosino ha usufruito di un anticipazione di cassa da parte del tesoriere comunale Unicredit pari a più di 2 milioni e mezzo di euro, ed utilizzata progressivamente nel corso dell’esercizio finanziario 2016 e ha inoltre usufruito di un’ulteriore anticipazione ai sensi dell’art. 8 comma 6 del D.L 78/2015 da parte della Cassa depositi e prestiti per oltre 1,7 milioni di euro, per pagare debiti certi ed esigibili alla data del 31/12/2014 da restituire in 30 anni, ovviamente con interessi”. Altro dato interessante, secondo D’Alberti, che emerge dalla relazione finale del sindaco è la composizione di questi debiti/ residui passivi per un totale complessivo superiore a 12 milioni di euro, di cui più della metà derivanti da spese correnti, e la parte restante suddivisa in investimenti e spese per rimborso prestiti (anticipazioni varie di cassa da tesoreria , cassa depositi e prestisti, mutui etc ). “Questi dati dimostrano che la maggior parte dei debiti non sono stati contratti per effettuare opere pubbliche, ma derivano da una scriteriata gestione “corrente” farcita di incarichi professionali, cantanti e feste varie, inefficienze amministrative che determinano ulteriori aggravi di costi”, continua D’Alberti – magari, questo notevole incremento, deriva da nuovi accertamenti tributari, gli stessi contestati e sottoposti a giudizio della competente Commissione Tributaria, accertamenti tributari che riguardano periodi dal 2012 al 2015. E’ interessante riportare ciò che prevede la nuova contabilità armonizzata per le entrate di dubbia e difficile esazione, per le quali non è certa la riscossione integrale, quali le sanzioni amministrative al codice della strada, gli oneri di urbanizzazione, i proventi derivanti dalla lotta all’evasione, ecc. Per tali crediti è necessario accertare per intero le somme ed effettuare contestualmente un accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità, che non ci risulta essere stato istituito. Ci chiediamo, pertanto: sono forse queste le somme certe ed esigibili da scrivere ed accertare a Bilancio ? Sono queste le somme in entrata con le quale l’Amministrazione comunale intende dare copertura finanziaria ai debiti certi impegnati al 31/12/2016 senza alcuna copertura di cassa?”. D’Alberti continua poi sui debiti fuori Bilancio che sono stati individuati nella somma di € 184.269,34 . “Ci chiediamo per quale ragione non sia stata inserita la sentenza passata in giudicato con il Comune di Petrosino dichiarato contumace, in cui il Comune è stato condannato, per risarcimento danni da morte a seguito di incidente stradale, al pagamento di € 600.000,00 oltre interessi e rivalutazione, e condannato al pagamento delle spese legali per €. 12.000,00. Ci chiediamo, inoltre, a quanto ammontino i debiti verso Belice Ambiente…”
In conclusione, il candidato riporta testualmente quanto recita la Corte dei Conti sezione di controllo nella deliberazione n 189/2016 del 11/10/2016“..pertanto, in considerazione della gravità della situazione finanziaria del Comune , ai sensi del art 148 bis , comma 3 TUEL , la Corte accerta le criticità sopra descritte…. “Noi crediamo che – conclude Vincenzo D’Alberti – non ci siano più dubbi sulla reale situazione finanziaria del Comune di Petrosino, e ci auguriamo di non trovarci col prossimo rendiconto 2016 (ancora non approvato) di dover accertare il dissesto finanziario dell’Ente Comune di Petrosino, con tutte le conseguenze del caso, prima fra tutte l’obbligo dell’innalzamento al massimo delle pressione fiscale (tasse). Meditate cittadini di Petrosino, perché i debiti del nostro Comune sono i nostri debiti. Non dovete avere dubbi sulla veridicità di ciò che stiamo denunciando. Evitare il dissesto finanziario del comune di Petrosino sarà il mio primo grande obiettivo da raggiungere da amministratore di questa città”.