Il Sindaco di Calatafimi Vito Sciortino, decaduto a seguito di una norma dell’ARS è stato reintegrato nel suo ruolo. La prima sezione del Tar di Palermo ha infatti accolto il ricorso presentato da Sciortino (rappresentato e difeso dall’avvocato Maria Beatrice Miceli), contro la propria decadenza da primo cittadino a causa dell’art. 2 della legge regionale 6 votata lo scorso 29 marzo, che dispone, con effetto retroattivo, l’immediata decadenza dei sindaci e delle giunte in caso di mancata approvazione del bilancio da parte dei consigli comunali.
“Si torna a lavorare – dice il sindaco Vito Sciortino – ricominceremo da dove avevamo interrotto. Già era stata una pesante sconfitta per la nostra Comunità l’aver perduto il Consiglio Comunale e sarebbe stato davvero grave, venendo meno anche l’Amministrazione, lasciare nella più totale instabilità il Comune a causa dell’inadeguatezza di una norma che viola i canoni di ragionevolezza, certezza del diritto, economicità dell’azione amministrativa e, dunque, gli articoli 2, 3, 51, 97 e 117 della nostra Costituzione, in combinato disposto con l’art. 3 del Protocollo addizionale alla convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”. “Da qui in avanti lavoreremo per non far pesare il tempo perduto, dobbiamo già pensare all’estate ormai imminente e agli impegni presi”.
Il presidente della Regione Rosario Crocetta su proposta dell’assessore alle Autonomie locali, Luisa Lantieri aveva firmato i decreti di decadenza per 7 sindaci, oltre a Calatafimi Segesta anche per i sindaci di Monterosso Almo, Monforte San Giorgio, San Piero Patti (già reintegrato tre giorni fa), Casteldaccia, Castiglione di Sicilia e Valdina.
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