Dieci consiglieri marsalesi scrivono a Mattarella: “Le Camere tornino a trattare il ddl sul Biotestamento”

redazione

Dieci consiglieri marsalesi scrivono a Mattarella: “Le Camere tornino a trattare il ddl sul Biotestamento”

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lunedì 27 Febbraio 2017 - 16:39

La dolorosa vicenda umana di Fabiano Antoniani ha fatto tornare in queste ore al centro del dibattito politico nazionale il tema del testamento biologico. Sull’argomento si registra anche l’intervento di nove consigliere comunali marsalesi, che hanno sottoscritto un documento trasversale che sollecita il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a intervenire nei confronti del Parlamento per far sì che le Camere riprendano la trattazione del ddl sul testamento biologico. “Assistiamo sconcertati all’ennesima violazione della libertà nel nostro paese. Da anni, si rinviano argomenti importanti come quello sul “testamento biologico e l’eutanasia” – a tutt’oggi vietata – , lasciando vuoti normativi che non consentono agli italiani di vivere in piena libertà la propria dignità di essere umani”, scrivono i consiglieri Linda Licari e Daniele Nuccio (Cambiamo Marsala), Aldo Rodriquez (M5S), Francesca Angileri (Futuro per Marsala), Vito Cimiotta, Michele Gandolfo (Psi), Ivan Gerardi (Sicilia Futura), Calogero Ferreri, Mario Rodriguez e Pino Cordaro (Pd). I nove consiglieri evidenziano che “chi può e ha il sostegno di amici e parenti coraggiosi decide di andare a morire all’estero”, come ha fatto Fabiano Antoniani (meglio conosciuto come dj Fabo), diventato tetraplegico e cieco in seguito ad un incidente stradale, avvenuto tre anni fa e morto oggi in Svizzera. Prima di lui erano stati altri a sollevare in maniera più o meno eclatante il delicato tema di fronte all’opinione pubblica, da Beppino Englaro a Piergiorgio Welby: a ciò però non sono seguite adeguate risposte da parte della politica, con l’eccezione dell’Associazione Luca Coscioni, tramite il presidente Marco Cappato, che ha accompagnato personalmente dj Fabo in una struttura sanitaria in Svizzera per ottenere assistenza medica alla morte volontaria e che adesso rischia di esser indagato per induzione al suicidio. “Sappiamo – scrivono i 9 consiglieri – che in Parlamento si è cominciato a parlare di eutanasia dal 2013, con diverse proposte di legge, ferme da circa un anno, ma con l’iter sul ddl per il testamento biologico, si potrebbe esser più celeri, fornendo risposte immediate ai cittadini che attendono in gravi difficoltà. Sollecitiamo, pertanto, il Presidente della Repubblica ad intervenire perché il nostro Parlamento riprenda con urgenza la trattazione del ddl sul Biotestamento, per colmare questo vuoto normativo e dare la possibilità ai cittadini italiani di poter scegliere quando porre fine ad enormi sofferenze, vissute in quel silenzio e quella solitudine che conoscono solo i familiari, a non esser costretti ad “emigrare”, in difficili condizioni fisiche e con enormi costi, marcando sempre più le disuguaglianze sociali”.

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