Il consiglio comunale ha deliberato all’unanimità dei presenti il nuovo sistema dei controlli interni della macchina amministrativa, stilato dal segretario Vito Bonanno e messo a punto a seguito della delibera emessa dalla Corte dei Conti. Il sindaco Domenico Surdi, sul quadro desolante venuto fuori dai referti degli anni passati soltanto ora consultabili, ha dichiarato “La politica difficilmente avrebbe potuto fare la politica visto che non conosceva in alcun modo l’andamento degli uffici, ciò che si faceva negli uffici”
Il regolamento per la disciplina dei controlli interni redatto dal segretario comunale Vito Bonanno, sottoposto la scorsa settimana in prima e seconda commissione, è stato approvato mercoledì sera dall’aula consiliare. L’ordine del giorno in questione è stato preceduto dalla presa d’atto della delibera della sezione di controllo della Corte dei Conti, della quale la nostra testata si è già occupata nelle scorse settimane. Ricordiamo, infatti, che la magistratura contabile della Regione siciliana, circa un mese fa, ha inviato al sindaco e al consiglio comunale il provvedimento citato, con il quale venivano sollevate tutte le criticità dell’ente in merito al controllo di gestione, oltre ad evidenziare la carenza nel sistema dei controlli interni relativi all’anno 2015, risultanti dal referto curato dall’ex segretario comunale Cristofaro Ricupati. A seguito di tale richiamo, l’amministrazione comunale si è subito attivata per far fronte all’inadeguatezza dell’organizzazione vigente, mediante l’adozione del regolamento sul sistema dei controlli, appena adottato per l’appunto.
Sulla tirata d’orecchie all’ente, da parte della magistratura contabile, è intervenuto il presidente della prima commissione, il consigliere Vito Lombardo (M5S) “Nel 2015 praticamente i controlli non esistevano e questo è gravissimo per un ente, perché attraverso i controlli si può fare in modo che si spenda meno rispetto alle entrate, si evitano eventualmente sforamenti del patto di stabilità, si evitano problemi di corruzione. Se non si ha contezza e controllo della macchina amministrativa, la macchina amministrativa non potrà mai funzionare”. Non sono mancate da parte del consigliere Lombardo le critiche alle precedenti amministrazioni che per circa un ventennio hanno evidentemente schivato il problema.
Successivamente, ha preso la parola Gino Pitò, di Alcamo Cambierà, il gruppo federato ad ABC, il quale riferendosi all’importanza del sistema dei controlli interni ha spiegato “Questi meccanismi consentono a tutti, noi consiglieri in primis, giornalisti, ma anche a tutti cittadini e associazioni, di capire quello che succede e man mano, via via, correggere”. Poi, il consigliere ha aggiunto “Noi diciamo alla Corte dei Conti il problema c’è, c’è stato, noi lo stiamo affrontando, prendiamo atto”. Per il consigliere Gino Pitò, quando ci si riferisce a ciò che è stato fatto dalle precedenti amministrazioni occorre parlarne dal punto di vista storico e non bisogna attribuirne a tutte, senza distinzione, le criticità del sistema oggi rivelate. Gino Pitò, infatti, ha rivestito lo stesso ruolo nel primo mandato dell’ex sindaco Massimo Ferrara, dal 1993 al 1997.
In seguito all’approvazione della presa d’atto della delibera della Corte dei Conti, avvenuta all’unanimità dei presenti, si è passati alla discussione sul regolamento del sistema dei controlli interni, che di fatto, ripristina la normalità all’interno della gestione dell’ente. Il sindaco Domenico Surdi ha sottolineato l’importanza dell’adozione di tale strumento, indispensabile per la guida della macchina amministrativa, ed ha ricordato la bocciatura della Corte dei Conti del meccanismo in vigore fino all’adozione del nuovo atto. Un regolamento infatti esisteva già, ma la magistratura nel definire il sistema venuto fuori dal referto dell’ex segretario comunale Ricupati, ha parlato di “ridotta adeguatezza”. Durissime sono state le parole del primo cittadino nel sottolineare quelle che ha denominato anomalie: “È strano che il referto sui controlli interni per l’anno 2015 debba essere inviato alla Corte dei Conti da un sindaco che si insedia a giugno, semplicemente perché sono passati sei mesi dell’anno in cui per fortuna l’ordinamento non prevede alcuna vacatio, perché c’è un commissario che prende in quel caso le funzioni di giunta oltre che del sindaco”. Fino alla sua elezione avvenuta il 21 giugno scorso, infatti, tale funzione è stata esercitata dall’ex commissario Giovanni Arnone. Dunque, l’anomalia di cui parla il primo cittadino concerne il mero adempimento alla quale una amministrazione è tenuta. Non è solo il referto del 2015 a presentare tali criticità, ma anche quelli precedenti, resi consultabili nella sezione Amministrazione trasparente del sito internet del comune soltanto dal 26 gennaio, grazie all’intervento del segretario Bonanno che accortosi dell’assenza degli stessi si è attivato per renderli accessibili ai cittadini. “Di certe anomalie, di certe inefficienze noi probabilmente non conosciamo neanche le conseguenze e le dovremo scoprire cammin facendo”, ha tuonato il sindaco Surdi in Aula “Falcone Borsellino”. “Nessuno vigilava sul corretto adempimento dei compiti che l’amministrazione, che le persone che la compongono hanno”, ha aggiunto il primo cittadino. “La politica difficilmente avrebbe potuto fare la politica visto che non conosceva in alcun modo l’andamento degli uffici, ciò che si faceva negli uffici”. Tra le altre “stranezze” infatti sollevate dal sindaco, oltre l’assenza di trasparenza, l’ispezione e il controllo sugli atti amministrativi, vi è la mancanza del registro sul contenzioso. Carenze come questa ricadono poi sull’organizzazione dell’ente, sugli uffici importanti come l’Urbanistica.
Dopo la lunghissima dissertazione del sindaco in materia (invitato dagli stessi consiglieri dell’opposizione a poter sforare i tempi consentitogli), si sono tenuti gli interventi di alcuni rappresentanti delle forze politiche. Saverio Messana (Udc) criticando la scarsa collaborazione da parte delle posizioni apicali del comune ha affermato “Questo regolamento va ancora modificato nell’essere duri con le persone che guadagnano 100 mila euro”. A seguire, il consigliere Francesco Dara (Noi per Alcamo) “Questo consiglio comunale si deve appropriare del ruolo politico, perché quello che succede al consigliere Messana succede a tutti noi”, ed ha aggiunto rivolgendosi al sindaco “Se esistono delle responsabilità per le amministrazioni precedenti, o se ci saranno delle sanzioni, bisogna andare dietro a chi ha commesso gli errori”. Successivamente, è stata la volta del consigliere Caterina Camarda (ABC) che ha affermato “Mi è piaciuto moltissimo il passaggio, anche in relazione ad alcuni interventi dei consiglieri della maggioranza, in cui il sindaco ha chiarito che questo regolamento va nell’ottica di riprendere le redini rispetto ad un rattoppare i buchi”, spiegando in un secondo tempo “Il senso di prendere le redini dà l’idea, anche a chi non è addetto ai lavori, dell’obiettivo a cui tende questo regolamento, che è quello di fornire alla politica uno strumento che sia in grado di controllare e di dare l’impulso giusto e l’indirizzo giusto”.
Infine, dopo i complimentati all’aula per l’attenzione rivolta al tema, da parte del segretario Bonanno, si è passati alla votazione ed il regolamento è stato approvato all’unanimità dei presenti. Di seguito riportiamo alcuni principali punti del regolamento per la disciplina dei controlli interni, presentato in consiglio dal presidente della prima commissione Piera Calamia (M5S)
Regolamento per la disciplina dei controlli interni
I controlli interni sono previsti dall’art. 147 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267 e s.m.i. (TUEL) nel rispetto del principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e compiti di gestione. Il regolamento predisposto dal segretario comunale Bonanno, approvato in aula consiliare, prevede le seguenti tipologie di controllo: il controllo di regolarità amministrativa; il controllo di regolarità contabile; il controllo di gestione; il controllo sugli equilibri finanziari; il controllo di qualità dei servizi; il controllo strategico e il controllo sulle società partecipate non quotate. Sono, invece, soggetti del sistema dei controlli interni: il segretario generale; il responsabile del servizio finanziario; i dirigenti e i responsabili di strutture dotate di autonomia operativa; l’organismo indipendente di valutazione e l’organo di revisione contabile.
Per quanto concerne i controlli, meritano attenzione le disposizioni relative alla verifica sulla regolarità amministrativa, articolata in due fasi distinte: una fase preventiva all’adozione dell’atto e una fase successiva all’adozione dell’atto. È previsto, inoltre, il monitoraggio costante da parte del segretario generale, mediante supporto del responsabile del sito web e dell’albo on line, del rispetto da parte dei dirigenti degli obblighi di pubblicità e trasparenza previsti dalle norme vigenti. Altro compito predisposto concerne la redazione di una relazione semestrale, che il segretario dovrà trasmettere ai dirigenti e al sindaco, nella quale verranno segnalate eventuali omissioni, irregolarità o disfunzioni. Nel regolamento si legge che “Il monitoraggio riguarderà, oltre gli ambiti indicati nel Piano triennale di prevenzione della corruzione, tutti gli obblighi di pubblicazione dalla cui violazione discendono forme di responsabilità dirigenziale.
Per quanto riguarda il controllo strategico, ossia l’esame che mira ad accertare la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa agli obiettivi strategici fissati nel DUP (Documento Unico di Programmazione), servirà da collegamento fra le funzioni di indirizzo politico amministrativo, riservati agli amministratori, e le funzioni gestionali, riservate ai dirigenti e responsabili di servizi. La definizione degli obiettivi strategici verrà effettuata mediante direttiva annuale della Giunta comunale, formalizzata con l’approvazione del piano esecutivo di gestione, coerentemente con la sezione strategica del Documento Unico di Programmazione. Poi, entro il 30 giugno ed il 30 settembre di ciascun anno, i dirigenti trasmetteranno all’unità organizzativa preposta al controllo strategico le relazioni sullo stato di attuazione degli obiettivi strategici indicati nella direttiva della Giunta comunale e affidati agli stessi.
Infine, in merito al controllo sulle società partecipate, secondo quanto riportato dalla delibera della magistratura contabile del tutto assente negli anni passati, il dirigente del settore competente per materia, in base all’oggetto sociale, dovrà vigilare costantemente sull’equilibrio economico-finanziario delle società partecipate, proporre eventuali azioni correttive in itinere, qualora ritenute necessarie, proporre al sindaco l’attivazione dei meccanismi di contestazione previsti nei contratti di servizio o in altri atti, ed effettuare una relazione annuale nella quale sono evidenziati: i livelli qualitativi dei servizi erogati sulla base degli standard e degli obiettivi gestionali definiti ad inizio anno e previsti nella relazione previsionale e programmatica, sul raggiungimento degli obiettivi gestionali, sulla corretta gestione economico e finanziaria della società, sul rispetto dei vincoli della finanza pubblica.
Linda Ferrara