“Siamo già la capitale della bellezza, ma anche della speranza e della voglia di futuro. Continuiamo a tifare insieme per una Sicilia diversa e migliore”. Con queste parole i sindaci Giacomo Tranchida (Erice) e Giuseppe Bica (Custonaci) e il Presidente Fondazione Architetti “La Grassa” Vito Mancuso hanno commentato la designazione di Palermo a Capitale Italiana della Cultura per il 2018. “Noi (Città di Erice, Buseto Palizzolo, Custonaci, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice, costituenti l’Unione dei Comuni Elimo Ericini in partenariato con le città limitrofe ed Enti / Associazioni di valenza turistico – culturale ma anche portatori di interessi socio – economici territoriali, con il Coordinamento tecnico della Fondazione La Grassa dell’Ordine degli Architetti di Trapani) non abbiamo solo partecipato, insieme alle altre 19 città concorrenti in ambito nazionale …abbiamo contribuito a ridisegnare la bellezza del Paese Italia, della nostra storia ma anche indicato una prospettiva di futuro”. “Ribadiamo – dichiarano congiuntamente Giacomo Tranchida, Giuseppe Bica e Vito Mancuso – in parte abbiamo già moralmente e politicamente vinto, atteso che le nostre progettualità di sistema (ambito territoriale sovracomunale) sono state riconosciute meritevoli, strategiche e, pertanto, siamo stati titolati e riconosciuti a concorrere superando la preselezione per l’accesso alle 10 città finaliste”. “Orgogliosi continuano – i sindaci di Erice e Custonaci e il Presidente degli Architetti – di rappresentare la migliore terra di Sicilia e la voglia di riscatto dei nostri giovani, dei nostri talenti e delle nostre comunità, e non solo per abbattere uno stereotipo nazionale ed internazionale che ci vuole terra di mafia, malaffare e sottocultura, oltremodo danneggiandoci anche sotto il profilo socio-economico rispetto all’appeal promo turistico-culturale ineguagliabile del nostro territorio. Assieme al sindaco di Palermo, avendo avuto la pronta disponibilità di Leoluca Orlando, nel “condividere” il riconoscimento di capitale italiana della cultura come terra di Sicilia concorriamo per affermare un primato ancora più grande e di valenza internazionale nel cuore del Mediterraneo. Da questa isola terra di frontiera, al Paese e all’Europa intera non solo un messaggio di riscatto civile e culturale ma, insieme, storicamente di dialogo e d’incontro, di pace e di valenza strategica mondiale in prospettiva anche dell’apertura dell’area di libero scambio nel Mediterraneo. Il 1 marzo al Museo Cordici a Erice presenteremo come Sindaci UCEE, Enti & Partner pubblici e professionali, assieme a Leoluca Orlando, il manifesto per il ponte culturale nel Mediterraneo. Siamo già la capitale della bellezza, ma anche della speranza e della voglia di futuro”.
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