La nuova convocazione del Consiglio comunale di Marsala per il prossimo 28 dicembre alle ore 15.30, era già prevista nella parte, quella più corposa che consta di ben 34 punti. Si tratta di tutta una serie di debiti fuori bilancio che i trenta consiglieri saranno chiamati ad esitare. E qui non è una novità, il Consiglio comunale, come da antica “tradizione”, dopo l’approvazione del Bilancio di previsione si occupa sempre dei debiti fuori bilancio. Quello che questa volta appare più “particolare” è il punto relativo all’adeguamento delle tariffe sugli oneri di urbanizzazione previsti secondo l’Istat. E mercoledì 28 dopo le abbuffate natalizie, l’argomento ritorna all’attenzione del Massimo Consesso Civico per la quarta volta consecutiva. Vale la pena ricordare che nella prima seduta della scorsa sessione, alcuni consiglieri sull’argomento, avevano sollevato dubbi di diversa natura. Intanto c’era stata una richiesta di chiarimenti relativa al perché, se si tratta di un atto dovuto, non se ne fosse occupata direttamente la giunta sollevando dall’incombenza il Consiglio. Si era appreso che c’era nel merito una circolare della Regione Sicilia che richiedeva l’approvazione del Consiglio comunale. La risposta evidentemente non era stata esaustiva. Proprio il presidente della Commissione urbanistica del comune, il democratico Angelo Di Girolamo, intervenendo in aula aveva affermato di non essere più disponibile a votare aumenti di tasse. Dopo l’intervento chiarificatore del segretario generale Bernardo Triolo, si è rinviata la trattazione al giorno seguente per ascoltare il funzionario del settore e l’assessore al ramo. Nella prosecuzione gli interventi dell’ingegnere Vincenzo Figuccia e dell’assessore Rino Passalacqua non sono serviti a convincere i Consiglieri. Il primo perché non era stato l’estensore materiale dell’atto in quanto fino a pochi giorni fa si occupava di altro e ed è arrivato alla nuova responsabilità a seguito della rotazione degli incarichi dirigenziali disposti dal sindaco. Il secondo in quanto all’epoca della predisposizione dell’atto non era assessore e visto che il Consiglio prevedeva un’altra seduta, nuovo rinvio. E siamo ai nostri giorni. L’atto viene illustrato in aula mercoledì scorso dal tecnico Giacalone e dall’assessore Salvatore Accardi, firmatari della proposta di adeguamento. Dopo un nuovo dibattito, si è passati alla votazione. Risultato: i votanti in aula erano soltanto, si fa per dire visti i tempi, in quattordici su trenta aventi diritto. È mancato quindi il numero legale e conseguente rinvio al giorno successivo quando il numero sufficiente si sarebbe raggiunto con appena dodici presenti. Invece giovedì alla chiama dell’appello da parte del presidente Enzo Sturiano, hanno risposto presente soltanto in cinque. E la sessione è caduta. In pratica il Consiglio comunale in tre sedute, più una di prosecuzione, non ha esitato nessun atto. E mercoledì dopo Natale si ricomincia.
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