Erice: il Consiglio comunale concede la cittadinanza onoraria a Pif. I socialisti lasciano l’aula

redazione

Erice: il Consiglio comunale concede la cittadinanza onoraria a Pif. I socialisti lasciano l’aula

Condividi su:

mercoledì 14 Dicembre 2016 - 11:05

Da ieri Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif) è cittadino onorario ericino. Il Consiglio comunale ha infatti approvato la delibera che recepiva la proposta del sindaco Giacomo Tranchida, intervenuto durante la seduta per riassumere le motivazioni alla base dell’iniziativa, inevitabilmente legata alla scelta del regista palermitano di ambientare ad Erice il suo film “In guerra per amore” e di portare avanti la bandiera dell’impegno civile e della ricerca storica legata all’evoluzione della mafia da fenomeno agrario a politico-economico. In quest’ottica anche la dedica da parte del suo secondo lungometraggio al sindaco ericino socialista Sebastiano Bonfiglio ucciso il 10 giugno del1922 nei pressi di Gianguzzi (Strada provinciale Valderice – Erice) mentre ritornava a cavallo, nella natia San Marco (poi Valderice), da un consiglio comunale tenutosi in vetta in compagnia del suo vice Simonte (bisnonno dell’odierno Consigliere Pd GianRosario Simonte) fortunatamente scampato all’agguato.

“Sono contento di poter condividere nelle prossime settimane con il Consiglio comunale, in seno ad una ufficiale manifestazione, il riconoscimento della cittadinanza onoraria a PIF – dichiara il Sindaco Giacomo Tranchida – … Sono mortificato, anche come cittadino italiano, per il vergognoso comportamento dei 6 consiglieri socialisti e di una di Forza Italia, che all’atto della trattazione del punto hanno tutti e 7 repentinamente abbandonato l’aula – continua Tranchida – …tanto non può passare sotto silenzio e va chiarito e reso noto all’opinione pubblica, atteso che il voto unanime del Consiglio comunale si è attestato ai soli presenti e votanti in aula, appunto i 12 Consiglieri della maggioranza, rappresentanti del movimento “per Erice che Vogliamo” e del PD. Non hanno reso costoro un buon servizio alla cultura (con la C maiuscola), alla verità storica ancor oggi misconosciuta, mandando di riflesso un messaggio negativo al fronte culturale e civile antimafia che in Erice, come in Sicilia e nel resto del paese, trova arruolati la stragrande maggioranza dei cittadini onesti”.

Condividi su: