Reduce dalla recente audizione in Commissione Antimafia, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi ha recentemente rivendicato la necessità di tenere riservati gli elenchi degli iscritti alle logge. Argomento su cui è tornato anche durante la conferenza stampa tenutasi all’Hotel Crystal di Trapani, nell’ambito del week end che ha visto il capoluogo trasformarsi nella capitale della massoneria, con la convention di tutte le logge massoniche intestate a Giuseppe Garibaldi. “Non vorrei che ci fosse una caccia alle streghe. Anche perchè temo che possa trasformarsi in una caccia all’uomo”. Il riferimento è anche all’Isis, che avrebbe manifestato l’intenzione di attaccare chiese, sinagoghe e sedi di logge massoniche. Ad ogni modo, la kermesse dei “liberi muratori” ha destato una certa curiosità in un territorio in cui spesso il ruolo della massoneria è stato evocato sia nella selezione della classe dirigente che nei processi decisionali, senza dimenticare la presenza di logge segrete (a cominciare dalle vicende del circolo Scontrino e Iside 2) in cui si sono registrati inquietanti incroci tra mafia, massoneria, politica e pubblica amministrazione. :
Come mai avete scelto Trapani per questa iniziativa?
Non ho scelto io. Hanno scelto i fratelli che appartengono alle logge che portano il nome di Giuseppe Garibaldi. Ogni anno si ritrovano, l’anno scorso erano ad Atene e scelsero Trapani. Una città bella ed importante della Sicilia, dove sono presenti logge massoniche che lavorano molto bene e che hanno chiesto e ottenuto dalle altre logge Garibaldi sparse per il mondo di venire quest’anno a Trapani.
Che idea si è fatto in questi anni delle logge attive in provincia di Trapani ? Al di là del capoluogo, ci sono riconosciute presenza massoniche a Marsala, a Castelvetrano, ad Alcamo, dove addirittura l’ex sindaco Bonventre si è dimesso in seguito ad articoli che svelavano la sua appartenenza ad una loggia…
Io mi sono fatto l’idea che qui si lavora bene. Non mi ricordo l’episodio di Alcamo, non ricordo i nomi di tutti i 23 mila fratelli italiani, né se il sindaco appartenesse al Grande Oriente d’Italia, ma a memoria non mi risulta. Mi risulta invece che a Castelvetrano ci siano stati due assessori appartenenti dal Grande Oriente d’Italia. Mi pare comunque impropria la bagarre scoppiata sulla loro presenza in giunta, perchè un amministratore pubblico va giudicato se è capace di fare un piano regolatore, se è capace di tenere pulite le strade e le scuole, non per la sua appartenenza. Non posso giudicare un amministratore pubblico in base al fatto che la sera va alla loggia o la mattina a Messa. Devo giudicarlo sulla base di quello che sa fare o che non sa fare.
In questi anni tante inchieste hanno collegato le cosiddette logge segrete della massoneria trapanese a commistioni di affari e convergenze di interessi con le organizzazioni mafiose e alcuni rappresentanti delle istituzioni o della pubblica amministrazione. La massoneria ufficiale in Italia che atteggiamento ha nei confronti delle logge segrete?
Un atteggiamento di netta chiusura. Da noi non esistono logge segrete o coperte, né vogliamo avere alcun rapporto con logge segrete. Se fratelli del Grande Oriente d’Italia hanno rapporti con logge segrete o con fratelli appartenenti a logge segrete, commettono una grave colpa massonica, da mondare con l’espulsione.
A questo riguardo si è anche fatto riferimento alla presunta appartenenza del boss Matteo Messina Denaro a una loggia.
Non fa sicuramente parte del Grande Oriente d’Italia. Assolutamente.
Le rigiro la domanda che le hanno fatto in Commissione Antimafia: che tipo di contributo la massoneria è disponibile a dare non solo per la cattura di Messina Denaro ma anche, più in generale, per liberare l’Italia dalla mafia?
Ho detto, e lo ripeto, che la mafia mi fa schifo. Ho detto anche di essere pronto a dare la vita per la cattura del super latitante, posso invitare i nostri fratelli a impedire qualsiasi collusione di altri fratelli con la malavita organizzata. Però non ho poteri di indagine, non ho poteri di polizia. Se vedo il super latitante e lo riconosco, posso cercare di fermarlo. Di più che posso fare io?
Nei libri di storia si collega sempre la massoneria al ruolo che ebbe nel processo di unificazione nazionale. Massimo D’Azeglio, in una sua celebre affermazione, disse “Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani”. Che tipo di contributo ha dato la massoneria alla seconda parte di questa frase?
Intanto, Meuccio Ruini è stato presidente dell’assemblea che redasse la Carta Costituzionale. Un massone, quindi, che diede un contributo fondamentale a questo fatto fondamentale della storia italiana. Io credo che far parte della loggia massonica serva ad imparare un metodo, che è quello del dialogo, del confronto e del rispetto delle idee. Questo è il contributo che possiamo dare alla crescita del Paese.
Cosa vi aspettate dai fratelli massoni nel momento in cui vanno a ricoprire incarichi politici o amministrativi?
Mi aspetto che siano più bravi degli altri.
In che modo?
Dimostrandosi rispettosi di tutti i cittadini.
Nell’immaginario collettivo è radicata la convinzione che l’appartenenza alla massoneria aiuti ad accedere a determinati incarichi pubblici. Il pensiero va ai dirigenti delle pubbliche amministrazioni o ai primari degli ospedali. Quanto c’è di vero?
Se una persona entra nel Grande Oriente d’Italia perchè pensa di essere agevolato nella carriera ha sbagliato assolutamente porta. Non vorrei però che si invertisse la situazione…Non verrei che essere fratelli massoni comportasse una penalizzazione nella carriera. Io, da massone, se chiamato a svolgere il ruolo di commissario che deve valutare due candidati a un incarico pubblico mi trovo davanti un massone e un non massone, non devo scegliere sulla base della comunanza filosofica, devo scegliere il più bravo.
E il mutuo soccorso?
Il mutuo soccorso nei limiti della legge. Il mutuo soccorso l’ho fatto per anni e voleva dire andare a prendere a casa un nostro fratello non vedente per poi portarlo in loggia.