Dieci minuti di applausi per il Pirandello di Magnato a Partanna. A Marsala dice: “Non capire non è colpa ma limite”

Claudia Marchetti

Dieci minuti di applausi per il Pirandello di Magnato a Partanna. A Marsala dice: “Non capire non è colpa ma limite”

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martedì 06 Settembre 2016 - 07:30

Lo scorso 12 agosto, la città di Partanna – che ha allestito come ogni anno un ricco calendario di eventi – ha potuto godere di uno spettacolo unico: “Il berretto a sonagli” portato in scena dalla Compagnia di arte drammatica Lilybaeum diretta da Giorgio Magnato. E per la regia dell’attore e commendatore della Repubblica Italiana, il capolavoro di Luigi Pirandello ha preso vita nella sua tragica attualità in un suggestivo scenario: l’Anfiteatro “Lucio Dalla”, un gioiello tra le montagne, in cui il pubblico, tra cui diversi marsalesi, ha resistito alle basse temperature nonostante il picco della stagione estiva. “Ho ringraziato il pubblico alla fine della commedia, sia per i dieci minuti di applausi sia aver resistito al freddo, io fossi stato in loro me ne sarei andato – ci ha affermato, con un velo ironico (ma non troppo) Giorgio Magnato -. E’ stata una gioia vedere tanti bambini che ci hanno seguito in assoluto silenzio. Un’atmosfera magica. Per questo ringrazio il sindaco Nicola Catania e l’assessore al ramo Angelo Bulgarello che è stato davvero lungimirante. E pensare che contemporaneamente in quella giornata di agosto, a Partanna, c’erano ben 4 eventi”.

Quattro eventi per una città che, negli ultimi anni, benché più piccola della nostra Marsala, ha puntato al turismo offrendo una serie di eventi e concerti di rilievo. Una mossa a dir poco vincente. E allora è vero che con la cultura ci si mangia? Pare di si e Petrosino ne è un’altra conferma. Magnato fa una riflessione su quanto accaduto in questi mesi a Marsala, la cui Amministrazione ha messo su un calendario di eventi affidati per lo più alle associazioni ma che non ha certo brillato in offerta. Poi le proteste degli “artisti marsalesi” in seguito a delle esternazioni pronunciate dal primo cittadino, infine l’ordinanza per i decibel (eccessivamente bassi). “L’attuale Amministrazione di promesse ne ha fatte tante ma non le ha mai mantenute. Non sono lusingato se mi chiamano artista marsalese che è più u’offesa che un vanto – ha affermato il noto regista -. Il pubblico mi rispetta e mi stima ed è per questo da me ricambiato. Le precedenti amministrazioni si accorgevano, quanto meno della mia presenza. Anche se l’unico ad avermi assegnato due corsi di teatro è stato l’ex sindaco Eugenio Galfano nel 2003-2004. Molto probabilmente non capire non è una colpa ma una limitazione. Laddove nell’ambito della cultura non si riesce a distinguere un artista vero da un dilettante, un cavallo da un asino, allora qualcuno dovrebbe mettersi da parte. Personalmente non ho foto con sindaci come le miss o gli atleti. Eppure ho fatto 30 tournèe nel mondo ed ho consegnato alle amministrazioni marsalesi tutte le lettere di encomio di direttori di istituti di cultura, teatro, di ambasciatori e sindaci di città estere. Dovrebbero esserne lusingati ed invece non hanno mai risposto a queste lettere”.

Magnato, lo ricordiamo ancora una volta, è l’unico commendatore della Repubblica Italiana della Provincia di Trapani, settore Spettacolo, una nomina a firma, nel 1992, di Giulio Andreotti e dell’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. “Allora fu il drammaturgo avvocato Lucio Galfano a segnalarmi all’onorevole Egidio Alagna che poi portò il mio nome nelle alte stanze del potere – ci ha svelato Magnato -. Provo un profondo rispetto per Galfano: nelle mie tournèe l’ho rappresentato come autore assieme ai grandi maestri siciliani. Quello che provo invece oggi di fronte a quanto sta accadendo alla cultura della mia città è solo sgomento”.

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