Ai nastri di partenza nella più piccola delle Egadi la prima edizione del Levanzo Community Fest, un progetto di Giuseppe Marsala promosso dall’Associazione Libeccio e dedicato ai temi dell’insularità, della frontiera e della comunità.
Teatro, danza, cinema, letteratura, arti visive, incontri e narrazioni trasformeranno dal 6 al 15 agosto Levanzo nell’isola dei racconti. Un palcoscenico naturale nel quale artisti, attori e scrittori affronteranno, insieme agli abitanti del luogo, storie di mare, di viaggi, di migranti, di naufragi e di frontiere.
Dopo una cena di benvenuto curata da Libeccio, con la “rianata” offerta dal Bar Romano e con vini offerti da Sallier De La Tour, alle 20.45 di sabato sulla banchina del porto si aprirà il sipario sul Levanzo Community Fest con la presentazione ufficiale della manifestazione da parte di Giuseppe Marsala, del sindaco delle Egadi Giuseppe Pagoto e dell’assessore al turismo Giusi Montoleone.
Seguiranno le letture degli attori Costanza Minafra e Agostino Rocca e un concerto dell’Elettromagnetico Trio, composto dall’autore delle musiche Gianni Gebbia (sax) e da Luca La Russa (basso) e Carmelo Graceffa (batteria).
Alle 23 seguirà la proiezione del film Terraferma di Emanuele Crialese introdotta dal protagonista Mimmo Cuticchio, dallo scrittore Giosuè Calaciura e dal giornalista Roberto Giambrone.
Nel pomeriggio di domenica 7, alle 17, partirà il laboratorio per bambini Stile libero condotto da Josefina Torino e alle 17.30 il progetto Levanzo Amico Libro, durante il quale la comunità isolana, il pubblico e gli ospiti del Festival potranno donare un libro alla locale Biblioteca del Centro Sociale.
Alle 19, a ridosso dei Faraglioni, Mimmo Cuticchio proporrà il cunto inedito Ritorno a Itaca, ispirato all’Odissea e alle storie dei migranti di oggi. I versi del grande cantore greco, riassunti e reinterpretati, diventeranno oggetto di una drammatizzazione scenica basata sui segreti e sulle tecniche del cunto, di cui Cuticchio è l’ultimo grande erede. Lo spettacolo sarà preceduto dalle improvvisazioni al sax di Gianni Gebbia.
Gebbia è anche autore dell’installazione video Nanbanjin – I barbari del sud, la cui inaugurazione è prevista alle 22 al Muro di Mannaraò: la storia della tentata evangelizzazione del Giappone da parte dei missionari cristiani serve da spunto per mettere l’accento sugli scontri tra culture, sul malinteso e l’insensata strumentalizzazione delle differenze a fini politici che continua ad affliggere il mondo contemporaneo.
Alle 23, l’antropologo Franco La Cecla e il narratore iracheno Yousif Latif Jaralla introdurranno la proiezione del film La Terramadre di Nello La Marca, che sarà presente all’incontro. Il film, interpretato da Michele di Rosa, Yousif Latif Jaralla, Felice Melluso, Francesco Teresi, racconta la storia di Gaetano e Ali, che si incrociano a Palma di Montechiaro, dove Gaetano vive con una zia da quando sua madre è morta. Suo padre, in Germania, vorrebbe che lui lo raggiungesse ma il ragazzo è profondamente legato alla terra in cui è sepolta la madre e alla sua memoria, che adesso si confronterà con la storia dell’immigrato clandestino Alì.
La partecipazione agli eventi è libera fino ad esaurimento dei posti.