Ancora una volta sul versante “Casa di Riposo Giovanni XXIII”, giungono notizie poco confortanti. Venerdì scorso la commissione consiliare Accesso agli atti, presieduta da Aldo Rodriquez, ha ascoltato il commissario dell’Ipab, Franco Mannone. Durante l’incontro si è convenuto di dare seguito alla riunione investendo anche la commissione Bilancio, proprio perchè il funzionario ha comunicato che l’amministrazione marsalese è morosa di tre annualità nei confronti della Casa di Riposo. Inoltre Mannone ha fatto sapere che il suo incarico è a scadenza in quanto è potere del sindaco di nominare immediatamente il Consiglio di amministrazione dell’Ente.
Commissario Mannone è davvero critica la situazione?
“Molto, e da marsalese mi dispiace in modo particolare”.
Ma i soldi che arrivano per la quota rifugiati ospitati in una parte della struttura non sono serviti a risanare, almeno in parte, il bilancio?
“Occorre dire che anche la prefettura di Trapani è morosa nei confronti dell’Ente. In più si è aggiunta l’ispezione prefettizia che ha dato risultati non certamente incoraggianti”.
In che senso?
“I locali pur se a norma, non sono utilizzati dagli ospiti con tutti gli accorgimenti del caso. Per esempio in tema di igienicità delle cucine: i rifugiati spesso non gradiscono i cibi che vengono loro somministrati e adottano un sistema fai da te che è vietato dal regolamento. Anche in tema di igienicità dei locali la commissione prefettizia ha sollevato delle criticità”.
Di questo passo lei finirà per proporre alla regione la chiusura dell’Ipab?
” Mi vedrò costretto, anche di fronte alla insensibilità che stanno dimostrando gli amministratori comunali. Ho “penato” per incontrare il sindaco. Era sempre impegnato. Poi gli ho rappresentato il quadro critico”.
E allora?
“E allora, nulla. Sono stato “rimandato” ad un successivo incontro con l’assessore al ramo, Clara Ruggieri ma anche lei impegnata, mi ha ricevuto con ritardo di alcuni giorni. Ma la riunione non ha sortito alcun risultato utile. E dire che il sindaco ha il potere di sbloccare la situazione”
Come?
“Nominando il Consiglio di amministrazione della Casa di Riposo. In quel caso io decadrei dall’incarico e si ripristinerebbe al normalità. Ho l’impressione invece che si vuole scaricare il fallimento su di altri. Io, se non accadrà nulla, sarò costretto a proporre la chiusura con tutto quello che conseguirà per gli ospiti anziani che saranno mandati via e per i rifugiati a cui si dovrà trovare una nuova collocazione”