Si discute molto ad Alcamo, in questi giorni, sul presente e sul futuro dell’ospedale cittadino. Un tema che, evidentemente, si annuncia centrale nella campagna elettorale che accompagnerà la comunità alcamese fino a domenica 5 giugno.
Si registrano nelle ultime ore due interventi, piuttosto critici sulla situazione attuale, da parte di Abc e della portavoce all’Ars del M5S Valentina Palmeri.
“In seguito alla decisione odierna di accorpare la degenza di Cardiologia con quella di Medicina dell’ormai “ex” ospedale alcamese “San Vito e Santo Spirito”, ABC – Alcamo Bene Comune afferma la sua assoluta contrarietà alla riduzione del numero dei posti letto dei due reparti e, conseguentemente, del numero dei medici specialisti a supporto. Il personale così ridotto, la cui reperibilità è garantita solo nelle ore notturne, non sarà più in grado di offrire un servizio nelle 24 ore, ad esempio nel caso di trasporto di pazienti in altre strutture sanitarie che necessitano di cardiologo a bordo dell’ambulanza. ABC pertanto non approva questo ennesimo tentativo di strumentalizzare un diritto e un bene primario imprescindibile per la comunità non solo alcamese ma anche di tutti i comuni vicini. Negli scorsi anni, il nostro Ospedale è stato già oggetto di strategie politiche servite esclusivamente a sostenere equilibri che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia del sacrosanto diritto ad una sanità dignitosa, pronta a gestire le emergenze, i ricoveri e i servizi primari. Non si comprende, pertanto, come mai “doppioni” come le UOC di Salemi e Marsala vengano mantenute, sempre a discapito del nostro ospedale. Faremo tutto ciò che sarà necessario, affinché l’Ospedale di Alcamo non sia mai più usato in modo strumentale in campagna elettorale. Le direttive regionali, ormai da anni solo “subite”, giustificate da piani di razionalizzazione della spesa non spiegano più i numerosi tagli al personale, ai reparti e ai servizi del territorio alcamese, che appaiono finora riconducibili a logiche politiche che denunceremo e ostacoleremo ad oltranza nelle sedi opportune, soprattutto alla Regione dove – a quanto pare – Alcamo non ha referenti all’altezza di un tale compito.
Questa invece la nota inviata agli organi di stampa dalla parlamentare regionale Valentina Palmeri:
“A tutti coloro che si sono svegliati adesso, in occasione della campagna elettorale, esprimendo preoccupazione per il presidio ospedaliero di Alcamo, non posso che rispondere con un sorriso amaro. Infatti è molto triste apprendere che un problema così grande, come il suo depotenziamento operato ad arte da circa 20 anni a questa parte, con il consenso/silenzio di buona parte della politica alcamese, venga ancora oggi usato a fini di campagna elettorale.
L’attenzione rivolta all’ospedale di Alcamo da parte del M5S è stata sempre altissima, sin dal mio insediamento, e non per fini elettorali, non a caso la mia prima interpellanza, presentata all’ARS nel gennaio del 2013, chiedeva e otteneva «Notizie sul presidio ospedaliero ‘S. Vito e Santo Spirito di Alcamo’» e anche sul nuovo ospedale che doveva sorgere ad Alcamo. Una delle mie ultime interrogazioni chiede nuovamente notizie sull’iter del nuovo Presidio Sanitario Polivalente di Alcamo.
Inoltre molteplici sono state le nostre battaglie per portare ad un efficientamento dei servizi, abbiamo sempre affermato che non è accettabile che un territorio con un bacino di utenza che può arrivare anche a 100 mila abitanti sia privo di un vero ospedale e di servizi ambulatoriali pubblici adeguati.
Nello specifico, per ricordarne qualcuna, ho partecipato a diversi tavoli, organizzati nel presidio di Alcamo, all’ASP di Trapani, in VI commissione all’ARS, commissione di cui non sono componente, a diversi incontri col personale medico e infermieristico, e ho visitato i diversi reparti ospedalieri per verificare le condizioni sia del personale che dei pazienti, come il reparto di psichiatria, dove gli stessi medici in quell’occasione mi sottolinearono che mai nessun politico aveva messo piede in quel reparto.
In queste occasioni, in un momento in cui si ventilava anche la chiusura del presidio o di reparti, mi sono battuta per mantenere l’esistente senza nessuna riduzione, ossia per i posti letto esistenti, per mantenere il reparto di lungodegenza, e anche per chiedere che il pronto soccorso non venisse smantellato ma, al contrario, che venisse potenziato con l’istituzione dei posti letto in astanteria, prima inesistenti, e del triage, anch’esso prima inesistente. C’è molto da fare e si potrebbe fare tantissimo se fossimo amministrazione, allo scopo ad esempio di ridurre le liste di attesa per le visite specialistiche e attivando immediatamente i posti di lungodegenza e riabilitazione che sono previsti dall’atto aziendale approvato dalla regione ma che nei fatti è rimasto su carta, anche allo scopo di sottrarre posti letto alle cliniche private, RSA, che come abbiamo spesso sottolineato, costano fino a 160 euro al giorno al cittadino, ma di certo quello che abbiamo fatto, nei limiti del ruolo che ci ha dato l’elettorato, che è di opposizione all’ARS, nessuno può metterlo in discussione.
Mi fa sorridere chi oggi cerca maldestramente di affibbiarci qualche responsabilità politica per i depotenziamenti subiti dall’ospedale di Alcamo, dimostra scarsissima coerenza politica, passando da una forza politica all’altra con la stessa frequenza con la quale si cambiano i calzini, e con partiti che hanno partecipato alla spartizione dei reparti negli ospedali della provincia di Trapani sempre a svantaggio dell’ospedale di Alcamo, decidendo a tavolino il declassamento del presidio ospedaliero di Alcamo”.