Attualmente assessore ai lavori pubblici a Campobello di Mazara, Giacomo Sucameli è figlio dell’ex sindaco democristiano Giuseppe. È stato tre volte consigliere comunale di Alcamo e assessore per due anni nella giunta Scala. Inoltre, ha ricoperto la carica di consigliere provinciale nelle file dell’UDC, durante la presidenza di Mimmo Turano. Sucameli, il cui rapporto con Turano è oggi incrinato, esclude un appoggio del deputato regionale al candidato sindaco Benenati.
Alle prossime amministrative, insieme al Psi e ad Alcamo 2.0 avete deciso di appoggiare come candidato sindaco Giuseppe Benenati. Una scelta giunta dopo le polemiche per le primarie del PD, in cui Benenati doveva essere uno dei candidati. Come mai questa determinazione?
Intanto nessuna polemica con il PD. Noi avevamo proposto Benenati, visto che il PD aveva aperto alla questione con delle possibilità di fare le primarie. Non è stato possibile. Ovviamente, questo progetto, anche per una questione di coerenza, di umanità, visto che siamo stati noi a raccogliere le intenzioni di Benenati a candidarsi, continua. Una perdita di tempo è scaturita dal fatto che questo progetto andava condiviso con altri. Chi ha risposto a questo progetto è stato appunto il PSI.
Lei sarà candidato come consigliere nella lista Democratici per Alcamo? Ci sono altri noti politici alcamesi all’interno del movimento?
Questa è una grande scommessa tant’è che i nostri giovani, in cui io credo tanto non fosse altro per un ricambio generazionale, perché diversi anni fa i partiti politici si erano conservati la famosa poltrona, hanno coniato lo slogan “Noi ci siamo”. Io sarò capolista dei giovani. Poi, il consigliere uscente Castrogiovanni perché anche lui ha condiviso questo progetto.
La lista civica Alcamo 2.0 è una costola dei Democratici per Alcamo o si tratta semplicemente di una forza politica scesa in campo per dare il sostegno al candidato sindaco Benenati?
Consideriamo Benenati una persona altamente qualificata. Gli abbiamo chiesto di fare una lista completamente nuova. È stato lui a scegliere il nome, con candidati e facce completamente nuove.
In queste elezioni non sarà candidato sindaco il contendente di Benenati durante le amministrative del 2007, Giacomo Scala, anche se vi prenderà parte con un suo movimento. Come mai avete scelto di puntare su un candidato che è stato per l’appunto sconfitto in quell’occasione? Non è un rischio?
Aver perso le elezioni allora, non vuol dire non vincerle adesso. Per quanto riguarda Scala e la sua lista, non ci sono condivisioni progettuali sul candidato, e credo anche per questioni personali. Ma si sa, la politica giornalmente divide e poi unisce per certi versi.
Pensa che Benenati, essendo stato nel 2007 appoggiato da una coalizione di centro-destra, tra cui anche l’UDC, possa trovare oggi il sostegno di Mimmo Turano?
Credo di no, per ragioni di opportunità. Ma non voglio entrare nella sfera politica mentale dell’onorevole Turano, a cui non rivolgo il saluto per questioni passate.
I vostri rapporti si sono incrinati per le sue denunce alla Corte Dei Conti sulla vicenda della passerella di Alcamo Marina?
No, non ci sono rapporti. Va bene così, lui si faccia la sua campagna elettorale. Alla fine credo che sceglierà il PD per questioni di opportunità e di alleanze regionali. Io non credo più né nelle alleanze regionali né nei partiti tradizionali, tant’è che sono uscito fuori, non sono un tesserato del PD, non sono dell’UDC.
Anche se è vicino, a livello regionale, a Ruggirello.
Io sono amico dell’onorevole Ruggirello, come sono amico dell’onorevole Lo Sciuto e come sono amico dell’ex presidente della Regione Cuffaro. È anche mio compare di nozze, per capirci. Può immaginare come stavo nell’UDC. Adesso la situazione politica è completamente diversa. Non è mai esistita ad Alcamo Forza Italia, non fosse altro per Berlusconi. Non c’è Forza Italia, non c’è un partito di destra. Mi ha fatto piacere che il PSI abbia condiviso questo progetto. Quanto meno abbiamo una forza politica con cui colloquiare a livello regionale e nazionale, perché naturalmente un sindaco ha bisogno di sponde e ragione sul locale. Abbiamo preferito fare una lista civica, un movimento, ripeto fatto di tanti giovani. Gli anziani siamo io e Castrogiovanni. Il resto sarà una lista di imprenditori, amici, gente con cui abbiamo condiviso un percorso ventennale e che stanno trovando spazio per candidarsi in un progetto ampio. Il primo sarò io a fare un passo indietro qualora ci siano altre soluzioni. Da neo cinquantenne posso solo dare il mio contributo.
Avete già fissato una data per la presentazione del programma e del candidato sindaco?
Molto probabilmente sabato. Abbiamo chiesto alle donne e ai giovani di contribuire al programma, che non deve essere un copia incolla, dando dei suggerimenti a Benenati sul sociale e sulle attività produttive, dove siamo presenti con gente che sta sposando questo progetto. Quindi, lascio scegliere a Benenati i tempi. Avremo modo di fare campagna elettorale. Noi stiamo seguendo altri lidi. Benenati deve fare il suo percorso. Lui deve lavorare come crede.
Linda Ferrara