Sabato scorso, come da pronostico, la Sigel Pallavolo Marsala è riuscita ad imporsi con un netto 3-0 (25-19, 25-18 e 29-27) contro il fanalino di coda del campionato di serie “B1” girone “D”. Nulla da fare per la formazione dell’Evoluzione Ostia Volley che, come riportato nel solito comunicato inviato dalla società lilybetana dopo un successo, “… è sembrata troppo “acerba” per poter impensierire le più quotate avversarie”.
Nonostante tutto, il parziale e la prestazione nell’ultimo set ha fatto molto arrabbiare coach Campisi ed ha lasciato parecchio amaro in bocca tra i tifosi presenti sugli spalti della palestra “Fortunato Bellina”; “… in questo tipo di gare le opposte motivazioni spesso creano situazioni imbarazzanti e questo si è puntualmente verificato nel terzo parziale – questa la giustificazione riportata nel sopracitato comunicato stampa dalla società lilybetana che scrive anche – “… La Sigel, sazia del doppio vantaggio e sicura eccessivamente dei propri mezzi frena bruscamente. Le giovanissime lidesi invece, senza avere niente da perdere, tentano il “tutto per tutto”. Ne esce fuori un set imbarazzante per le padroni di casa … ”.
Nel raccontare quanto accaduto alla ripresa delle ostilità dopo la pausa pasquale e dopo l’esperienza nella “Final four” di Coppa Italia conclusasi con un ultimo posto, abbiamo iniziato dalla fine poiché nei primi due set la superiorità tecnica delle marsalesi ha fatto la differenza e le emozioni sono state davvero poche. Al termine della gara, le ragazze hanno tirato un grosso sospiro di sollievo e, dopo lo stop di Arzano, sono riuscite nuovamente a conquistare i tre punti, confermando la propria leadership nel terzo torneo nazionale.
“Per le sigelline una prova sufficiente con un pesante passaggio a vuoto nel corso del terzo set – si conclude la nota stampa – ampiamente compensato da un finale al cardiopalma”.
In settimana, il tecnico cercherà di preparare al meglio il prossimo impegno estero contro Maglie dove sarà fondamentale ritrovare quella vittoria esterna che, ormai, manca da un po’ dopo le delusioni di Sabaudia e, come detto, Arzano.
