Non c’è pace per la Sacra Rappresentazione del Giovedì Santo. Il tradizionale rito che accompagna le festività pasquali a Marsala è stato infatti interrotto ieri, intorno alle 15, a causa di un forte acquazzone abbattutosi sul centro cittadino. Nonostante le previsioni del tempo, a detta di molti, inducessero ottimismo sulle condizioni meteo, fin dalla mattinata la situazione climatica era apparsa quantomeno variabile, con squarci di sole alternati a brevi precipitazioni piovose. Alle 13, come di consueto, gli attori e i figuranti della processione sono usciti dalla Chiesa di Sant’Anna per cominciare ad attraversare le vie del centro. Gradualmente, la situazione è andata peggiorando, finchè, arrivati in Piazza Marconi, si è preso atto dell’impossibilità di andare avanti. La processione si è quindi ritirata nella Chiesa di Sant’Anna, dove il parroco, don Tommaso Lombardo, ha dato la comunicazione ufficiale della conclusione anticipata della Sacra Rappresentazione per motivi di sicurezza, di concerto con la confraternita, presieduta da Michele Crimi. Domani si valuterà un’eventuale riproposizione dei quadri in una cornice diversa, magari al Teatro Impero. Grande delusione tra quanti (ben 478 tra attori e figuranti) avevano lavorato per oltre 4 mesi in vista di quest’appuntamento, ma anche tra i cittadini marsalesi, che come ogni anno erano confluiti dalla periferia verso il centro per assistere alla processione. Ma anche per tanti commercianti, per i quali il Giovedì Santo è, da sempre, una giornata di grande lavoro (e in tempi di crisi, inutile negarlo, si guarda anche questo). Al di là degli aspetti più strettamente legati alla spiritualità, si tratta infatti di uno dei riti popolari a cui i marsalesi sono più affezionati e che da sempre attrae l’attenzione di turisti e visitatori, che vengono in città per l’occasione.
E’ pur vero, tuttavia, che da alcuni anni a questa parte il regolare svolgimento della Sacra Rappresentazione si scontra con una serie di imprevisti, non soltanto legati al meteo. Nel 2010 la decisione del Vescovo Domenico Mogavero di prevedere una riduzione dei quadri della Passione e della parte recitata della processione, non gradita dagli affezionati alla versione più tradizionale del rito. Poi, lo scorso anno, la “cacciata” del gruppo che interpretava il quadro di Gesù e gli apostoli nell’orto dei Getsemani, in seguito alla recita della preghiera del Padre Nostro, non prevista nel nuovo corso voluto da Mogavero. Il Vescovo, a sua volta, accusò i “recitanti” – come lui stesso li definì – di “inammissibile strumentalizzazione”. Per trovare un precedente inconveniente legato al maltempo, occorre invece tornare indietro fino al 2003, quando si decise di far uscire la processione nonostante la pioggia insistente, prevedendo però una versione ridotta del percorso, che fu circoscritto ad alcune vie del centro.
*Nella foto la strada della salita di Porticella bagnata dalle prime piogge.
Giovanni Ingoglia