E’ stato rinviato a giudizio, l’imprenditore del settore alimentare marsalese Michele Licata a cui, come si ricorderà, nell’autunno del 2015, furono sequestrati 127 milioni di euro tra immobili e contanti per truffa ed evasione fiscale. L’odierno rinvio a giudizio riguarda invece, la vicenda legata all’ambiente e al reato di speculazione edilizia nel comune di Petrosino. La vicenda prende il via nel lontano 2011, quando l’imprenditore ottenne dal Comune petrosileno, l’autorizzazione, tramite una società a lui riconducibile, la “Roof Garden” s.r.l., a costruire un lido balneare con caratteristiche stagionali nella spiaggia di Torrazza, nel terreno acquistato dalla sua società. Nel novembre dell’anno successivo, i Carabinieri ed i Vigili urbani del Comune, su disposizione della Procura della Repubblica di Marsala allora diretta da Alberto Di Pisa, sequestrarono il lido, contestando la mancata caratteristica della stagionalità. Dopo l’apposito procedimento giudiziario, il lido venne demolito. Relativamente però, al reato ambientale contestato a Licata per la vicenda del lido stesso, il procedimento è andato avanti ed ora si trova davanti al Giudice monocratico Matteo Torre che ieri era assente e l’udienza è stata rinviata a data da destinarsi. Assieme a Licata sono imputati anche un camionista, Vito Salvatore Fiocca, ed un autista di trattori, Pietro Biondo.
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