Una commissione speciale per studiare le realtà dei quartieri popolari. A proporla è il consigliere comunale Daniele Nuccio (Cambiamo Marsala) che oggi pomeriggio ha depositato una mozione in cui lancia l’iniziativa. L’esponente della maggioranza parte dal presupposto che troppo spesso la politica ha mostrato interesse per le condizioni dei rioni popolari solo in prossimità delle scadenze elettorali, per poi dimenticarsene subito dopo la chiusura delle urne. “E’ giunto il momento – scrive Nuccio – di mettere al centro dell’agenda politica di questa Città i quartieri popolari che ancora oggi vivono disagi, problematiche date da una drammatica congiuntura economica, necessità di poter fruire dei servizi minimi essenziali, di un nuovo approccio verso la riqualificazione urbana di intere aree, di un’attenzione particolare per bambini ed anziani, di porre un freno alla dispersione scolastica”. Da qui l’idea della commissione speciale, che il consigliere Nuccio sottolinea di aver condiviso in queste settimane con i colleghi Ivan Gerardi, Giovanni Sinacori, Linda Licari, Flavio Coppola, Calogero Ferreri, Vito Cimiotta, Michele Gandolfo, Aldo Rodriquez e Luana Alagna.
In un arco temporale di 60 giorni (prorogabili per altri 30) quest’organismo avrebbe il compito di raccogliere tutti i dati relativi ai quartieri di Amabilina e Sappusi, ma anche alle zone di via Istria e via Mazara, avvalendosi della collaborazione di operatori sociali, psicologi e associazioni. Faranno parte della commissione i consiglieri comunali della città, nel rispetto del principio di rappresentanza dei partiti e dei movimenti presenti a Sala delle Lapidi. Per quest’attività non sarà previsto alcun gettone di presenza. “La commissione speciale – spiega ancora Nuccio – pianificherà sopralluoghi di natura ispettiva nei luoghi interessati ed incontri con la cittadinanza, promuoverà l’elaborazione dei progetti che ne derivano, farà da collante con le associazioni del territorio che vorranno seguire l’evolversi della programmazione dei laboratori creativi rivolti alle scuole, lancerà un numero verde per la segnalazione di disservizi, veicolo per i centri di ascolto che dovranno istituirsi”.
Alla scadenza dei novanta giorni di indagine e per ogni realtà analizzata, si produrrà una relazione dettagliata relativamente al patrimonio immobiliare, all’analisi demografica, all’incidenza delle occupazioni abusive, al reddito pro-capite, al tasso di dispersione scolastica, ai problemi strutturali e alle proposte per la riqualificazione delle aree secondo una logica inclusiva della cittadinanza residente. E proprio quest’ultimo punto si lega, nella proposta del consigliere di Cambiamo Marsala, all’idea di rendere gli stessi abitanti dei quartieri popolari protagonisti della propria emancipazione, sul modello utilizzato nella seconda metà del Novecento dal sociologo Danilo Dolci. Tra le proposte già al vaglio, la rivitalizzazione dell’auditorium di Amabilina, la realizzazione di orti sociali e la riqualificazione delle aree degradate attraverso il contributo della street art, sul modello già seguito nel quartiere romano di Tor Marancia.