Un uomo si dà fuoco nelle stanze del sindaco: era un ex lavoratore degli Scuolabus

redazione

Un uomo si dà fuoco nelle stanze del sindaco: era un ex lavoratore degli Scuolabus

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lunedì 15 Febbraio 2016 - 11:31

Un tragico episodio ha scosso questa mattina le stanze del Palazzo Comunale. Un uomo di circa 60 anni, S. S., questa mattina, si è dato fuoco nell’anticamera della stanza del primo cittadino. Proprio mentre una scolaresca delle elementari era in visita al Comune, l’uomo dopo essere giunto in Segreteria per chiedere un appuntamento con il vice sindaco, ha proseguito verso la Sala Giunta. Il 60enne infatti, alzando la voce ha improvvisamente cosparso il corpo di alcol e acceso un accendino. Un giornalista che si trovava sul posto ha, col proprio giubbotto e repentinamente, spento il fuoco. Anche un dipendente comunale è prontamente intervenuto mentre il Consigliere comunale Alfonso Marrone, che si trovava lì per motivi istituzionali, ha prestato i primi soccorsi in quanto infermiere professionale.

uomo si da fuoco

Il 118 accorso sul posto ed una Squadra della Polizia Municipale sono intervenuti a prestare i primi soccorsi e a ricostruire i fatti. S. S. pare non sia in gravi condizioni, anche se ha riportato delle ustioni evidenti ed è stato subito trasportato dal 118 in ospedale, ma prima ha avuto modo di rassicurare la figlia che lo aveva chiamato al cellulare. L’uomo è un ex lavoratore storico che faceva parte della cooperativa che gestiva il servizio Scuolabus, era il primo in graduatoria. Ma com’è noto, l’annosa vicenda degli Scuolabus si è conclusa per i lavoratori con uno stato di disoccupazione che tuttora colpisce diverse famiglie del settore. Più volte abbiamo raccontato della grave vicenda, soprattutto dei sit-in davanti il Municipio del Sinalp, il sindacato autonomo dei Lavoratori. Tanta paura per la scolaresca in visita così come per il sindaco ed alcuni suoi assessori visibilmente provati. “La mancanza di lavoro è fonte di grande sofferenza per chi non trova come sostentare la propria famiglia; un dramma che investe il mondo globalizzato e che non è certo un fenomeno locale. Questa Amministrazione, nei pochi mesi di guida della città ha sicuramente creato nuove occasioni di lavoro. Non con assunzioni dirette, ma con concorsi e appalti pubblici che offrono opportunità lavorative secondo quella che è la vigente normativa, e in assoluta trasparenza. Comunque – conclude il sindaco Di Girolamo – al momento il mio pensiero è a quell’uomo, alla sua salute e alla sua famiglia” . Dall’Ospedale “Paolo Borsellino” – con il quale il sindaco è in contatto e dove si recherà fra poco – hanno fatto sapere che la situazione è sotto controllo e che l’uomo è fuori pericolo, grazie anche al tempestivo intervento dei dipendenti comunali. Purtroppo non è la prima volta che al Comune di Marsala, negli anni passati, accade un simile, disperato, episodio.

Il Sinalp che, per il tramite del responsabile Ignazio Parrinello ha espresso solidarietà per quanto accaduto ad S. S., ribadendo la vicinanza ai lavoratori tutelati dal sindacato e che continueranno nella lotta: “Questo gesto eclatante è un mezzo per comunicare il proprio malessere, per denunciare la mancanza d’attenzione della politica e dei governi comunali incapaci di affrontare i problemi dei cittadini. Da tempo denunciamo l’applicazione della legge riguardo alla situazione dei lavoratori storici degli scuolabus”.

Un messaggio all’autore del gesto è giunto anche dal Consigliere comunale Udc, Giovanni Sinacori: “Il nostro pensiero, in questo drammatico momento, è rivolto alle condizioni fisiche del lavoratore autore del gesto autolesionista avvenuto al Palazzo di Città, e con grande senso di prostrazione, preghiamo affinchè le conseguenze di quanto avvenuto siano pienamente e prontamente superate. L’azione politica, a tutti i livelli, deve essere rivolta, sempre con maggiore senso di responsabilità affinchè si possano raggiungere quelle condizioni, anche minime, tali da consentire un livello di vita nel quale il lavoro costituisca fonte di reddito e di dignità della persona”.

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