Nei giorni scorsi vi abbiamo anticipato tutto ciò che “bolle in pentola” relativamente ai due progetti redatti da tempo sul porto di Marsala. Sull’elaborato presentato dalla Myr sembra che rimangano ormai soltanto gli ultimissimi passaggi di natura burocratica. Giorni fa l’amministratore delegato della società, Massimo Ombra, ha incontrato a Palermo il presidente della regione Rosario Crocetta. Con lui anche il sindaco della città lilybetana, Alberto Di Girolamo, l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Accardi e il dirigente del comune Francesco Patti. Per quanto attiene invece il finanziamento pubblico (i famosi 50 milioni), sempre il nostro giornale vi ha anticipato che nelle pieghe del bilancio regionale ci sarebbe spazio per la somma, nel cosiddetto “Patto per Sicilia”. Per anni è stata protagonista della vita politica marsalese e sulla questione ha “impostato” la campagna elettorale che l’ha portata alla elezione alla carica di sindaco.
Giulia Adamo allora come commenta le recenti vicende che riguardano il porto?
“ Il nostro progetto andava bene. Ora è pienamente recuperabile. Per farlo approvare definitivamente mancava soltanto un passaggio che non abbiamo avuto il tempo di completare vista la brusca ed ingiusta interruzione che abbiamo dovuto subire. Occorreva la validazione di un organo esterno, come previsto per progetti che superano i 14 milioni di euro. Per questo step bisognava indire un bando con un importo a base d’asta di 70 – 80 mila euro. In quel momento non c’erano i soldi, poi noi siamo andati via e non se n’è fatto più niente”.
Allora cosa è accaduto durante la gestione commissariale?
“Nulla, proprio nulla. E dire che avevo “raccomandato” prima di andare via che Marsala ha bisogno del porto”.
A chi lo aveva raccomandato?
“Mi ero incontrata con l’esponente del Pd Davide Faraone che aveva promesso il suo impegno. Non mi risulta che abbia fatto nulla. Così come il leader nazionale dell’Udc, Salvatore D’Alia. Poi quando mi sono dimessa ho incontrato il commissario straordinario Giovanni Bologna”.
Tutti si sono dimenticati del porto?
“Non solo loro. I candidati alla carica di sindaco l’hanno eliminato dalla loro campagna elettorale. Dispiace che i cittadini non l’abbiano notato”.
Ora però sembra che il progetto privato della Myr sia in dirittura d’arrivo.
“Voglio ricordare che questo progetto è stato approvato dalla mia giunta”.
Ma allora subì dei ritardi tanto da fare pensare che non eravate in sintonia.
“Chiedemmo delle modifiche al progetto originale, che ritenevamo indispensabili. Si pensi al “pescaggio” di profondità del porto. Ma anche ad una variante di interesse generale. Il porto di Marsala sorge a poche decine di metri dal centro. Abbiamo chiesto alla Myr di tenere conto di questo aspetto. Lo ha fatto, ha modificato il progetto e noi abbiamo dato il via libera”.
Sul porto pubblico c’era l’incognita del finanziamento regionale. Ora i soldi ci sono? E all’improvviso?
“Non all’improvviso. L’idea che passa per cui gli enti pubblici sono in crisi di liquidità è sbagliata. I soldi ci sono. Non vengono più dati a casaccio. Occorrono dei progetti seri e cantierabili. Soprattutto di interesse comune. Quando ero presidente della provincia sono riuscita a farmi finanziare la bretella autostradale di Mazara del Vallo e la funivia di Trapani, per non parlare dell’area di colmata di Marsala”.
Invece parliamone della Colmata sul lungomare.
“L’area rappresenta l’esatta continuazione del progetto del porto. Una zona calpestabile a piedi su di un panorama splendido”.
La vicenda come si ricorderà finì davanti al giudice per il materiale di risulta che proveniente da Trapani venne utilizzato. Si sospettava che fosse inquinante.
“I giudici ci hanno dato ragione, ma il fatto era un altro. Noi avevamo previsto che l’aera della colmata doveva essere riempita dal materiale proveniente dallo scavo del porto di Marsala. Poi arrivò alla presidenza della Provincia il senatore Tonino D’Alì che prese altre decisioni e addirittura “stornò” i fondi (cinque milioni) che avevo lasciato per la colmata”.
Ora Giulia Adamo che cosa si augura che accada al porto di Marsala e come seguirà l’evolversi, sembra ormai soltanto burocratico, della vicenda?
“La seguirò con la consapevolezza che se fossi rimasta al mio posto i lavori sarebbero già iniziati da un pezzo. Marsala ha bisogno del nuovo porto. Significa economia e sviluppo. Era una battaglia che iniziato da sola come quella dell’aeroporto di Birgi. Ora la seguirò da semplice cittadina. Vorrei però che i marsalesi costituissero un comitato di pressione che controllasse l’avvicinarsi dell’inizio dei lavori”.