Il 2 febbraio si celebra la Giornata Mondiale delle Zone Umide, ricorrenza della data di sottoscrizione della Convenzione di Ramsar (2 febbraio 1971) che ha sancito la tutela, a livello mondiale, di queste aree particolarmente importanti per la conservazione della biodiversità sul Pianeta, ma altrettanto fragili e delicate. In vista di quest’appuntamento, Legambiente Sicilia, organizza per domenica 31 gennaio, organizza tre iniziative in tre punti diversi dell’isola: Capo (Mazara del Vallo – Petrosino), Pantani Sicilia Sud Orientale (Noto Ispica e Pachino), Riserva Orientata “Laghetti di Marinello” (Patti), al fine di valorizzarne il ruolo fondamentale che svolgono questi ambienti e spiegarne sia il ruolo che la loro importantissima funzione per la conservazione della vita e della sua diversità. Non si tratta di semplici escursioni, ma di manifestazioni politiche in cui Legambiente Sicilia chiede che queste aree vengano protette e salvaguardate. Per quanto riguarda l’iniziativa che si terrà a Capo Feto, il raduno è previsto domenica alle 10.30 al parcheggio di Tonnarella di Mazara del Vallo. Raduno alle ore 10.30 al parcheggio di Tonnarella Mazara del Vallo. Il programma prevede l’attraversamento della zona umida sino al Faro (5 km andata e ritorno) con striscioni e bandiere per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni locali al rispetto ed alla tutela del sito. (Per informazioni, Letizia Pipitone 347 7508494).
Capo Feto, situato sull’estremità sud occidentale della Sicilia, nei territori di Mazara del Vallo e Petrosino, è una delle ultime zone umide esistenti nell’isola e rappresenta una risorsa ambientale tra le più importanti ma anche tra le più fragili dell’ecosistema.
A partire dagli anni Cinquanta, la zona umida è stata sottoposta a tutti i vincoli e alle tutele previste dalle leggi in materia di protezione dell’ambiente, sino al decreto del Ministero dell’Ambiente che l’ha sottoposta alla Convenzione internazionale di Ramsar. Ciò nonostante, la zona umida di Capo Feto, anziché essere una risorsa d’inestimabile valore per le comunità locali, si presenta oggi sostanzialmente abbandonata al bivacco selvaggio e al campeggio abusivo (con ciò che ne consegue in termini di abbandono di rifiuti) nel periodo estivo, e al bracconaggio nei restanti periodi dell’anno.
In attesa che riprendano i lavori, iniziati con progetto Life 2000, e sia istituita la riserva naturale, Legambiente propone ai Sindaci dei comuni interessati alcuni interventi, minimi e poco onerosi per le finanze comunali, volti alla tutela e alla sostenibile fruizione del sito da parte di visitatori e bagnanti: chiusura al traffico veicolare dei principali accessi;controlli effettivi da parte della polizia municipale e di tutte le forze di polizia; istallazione di cartellonistica esplicativa; istallazione di contenitori per i rifiuti; raccolta quotidiana dei rifiuti nel periodo estivi e settimanale nel resto dell’anno.