La Cisl di Marsala interviene in merito all’aumento di quote e canoni che i Consorzi di Bonifica applicano agli agricoltori che devono irrigare le loro colture, specialmente nei periodi estivi e siccitosi. “La misura del rincaro è talmente esorbitante che si stenta finanche a credere che i dirigenti di quegli enti abbiano preso una decisione così oggettivamente sproporzionata al reddito del lavoratore al ramo – ha specificato il responsabile locale, Chirco -. Se si vuole fare ricorso alla logica, non si può fare a meno di pensare che si è davanti non ad un atto di ragionevolezza ma ad una richiesta unilaterale per fare cassa e piegare cinicamente una categoria di lavoratori ritenuta, a torto, marginale. Sempre a fil di logica, perché nessun dirigente e commissario hanno informato o denunciato bilanci approvati col sostegno di mamma-regione, dipendenti soprabbondanti, condutture colabrodo, per cui la perdita di acque rimane a carico degli utenti che in tal modo pagano due volte e quanto di storto girava nelle pieghe di quelle gestioni?”. Il sindacalista si chiede anche come mai gli organi superiori di controllo, cominciando dall’apposito Assessorato, abbiano per anni e anni tollerato uno stato di cose così allarmante per l’economia territoriale da non intervenire in tempo per contenere errori e guasti. Un’esagerata “vessazione” per gli agricoltori del territorio marsalese per cui la Cisl richiede un intervento del sindaco e dell’Amministrazione tutta per bloccare il provvedimento.
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