Restano in ballo i soldi della Regione per il “progetto pubblico” di messa in sicurezza su cui aveva puntato l’amministrazione Adamo.
Nei giorni scorsi uno dei fronti più caldi per la politica regionale è stato quello riguardante il “Patto per la Sicilia”. Nella ripartizione dei fondi recentemente pubblicata, in tanti hanno fatto presente che sono pochi gli interventi previsti per la provincia di Trapani. Scorrendo l’elenco, effettivamente, rispetto ad altre aree della provincia non si trova molto. L’importo più sostanzioso, al di di quelli previsti per le isole minori, riguarda Marsala che potrebbe ancora ottenere i 50 milioni di euro previsti per la messa in sicurezza del Porto. Sono i soldi, per intenderci, su cui aveva puntato negli anni scorsi l’amministrazione Adamo con il cosiddetto “progetto pubblico”, su cui, dopo le dimissioni dell’ex sindaco, sembrava definitivamente calato il sipario.
Nelle scorse settimane, erano arrivate notizie positive sul futuro del Porto, a proposito del progetto privato presentato dalla Myr, che avendo ricevuto l’ok del Ministero dell’Ambiente sulla procedura Via – Vas, può adesso procedere a vele spiegate verso gli ultimi passaggi che precederanno l’inizio dei lavori.
Tuttavia, leggendo le carte della Regione, appare ancora concreta la possibilità di attingere ai fondi pubblici che consentirebbero due interventi: il primo, più sostanzioso, riguarda la realizzazione della diga antemurale (49 milioni di euro); il secondo fa invece riferimento al completamento dei lavori per la banchina curvilinea (un milione di euro). Nello schema predisposto dagli uffici regionali, la procedura relativa al finanziamento dei due interventi è definita “esecutiva” (al 31 dicembre 2015), con una previsione di apertura del cantiere entro il 2016.
E’ possibile pensare di recuperare il progetto dell’amministrazione Adamo o occorre stenderne uno nuovo?
“Il nostro progetto andava bene – spiega l’ex assessore ai lavori pubblici Benny Musillami – ed è pienamente recuperabile. Per farlo approvare definitivamente mancava soltanto un passaggio che non abbiamo avuto il tempo di completare: occorreva la validazione di un organo esterno, come previsto per progetti che superano i 14 milioni di euro. Per questo step, bisognava indire un bando con un importo a base d’asta di 70 – 80 mila euro. In quel momento non c’erano i soldi, poi noi siamo andati via e non se n’è fatto più niente”.
Durante la gestione commissariale, non c’è stato alcun passo avanti in questa direzione. Adesso toccherà alla nuova giunta decidere cosa fare. Ottenuto e ritirato il Via – Vas dal Ministero (a suo tempo presentato assieme alla Myr) e incassato l’ok da parte dell’organismo di valutazione, non resterebbe che convocare una nuova conferenza di servizi. Dopo di che, i 50 milioni della Regione potrebbero davvero arrivare a Marsala. Purché non si perda troppo tempo.
“I due progetti – torna a sottolineare Musillami – si integrano perfettamente. Se si riuscisse ad avere entrambi sarebbe una gran cosa per la città”.
Dall’amministrazione Di Girolamo fanno sapere di essere a conoscenza di questa possibilità e di aver già ripreso le carte con i dirigenti e i funzionari preposti. Un percorso che sarebbe chiaramente parallelo e non in contraddizione rispetto a quello della Myr. Nei prossimi giorni, un incontro ufficiale alla Regione dovrebbe servire a individuare con maggiore chiarezza le procedure e la tempistica da seguire.
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