I medici di tutta Italia si fermeranno oggi. Urgenze a parte, negli ospedali e nei presidi territoriali della Asl, i dottori potranno saltare le attività programmate come interventi, visite e esami diagnostici, mentre gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri potranno rimanere chiusi. Alla base della protesta la copertura economica dell’emendamento presentato lunedì dal Governo per l’assunzione di personale sanitario necessaria a fare fronte all’entrata in vigore delle norme Ue sull’orario di lavoro. Per i sindacati del settore, lo sciopero è un modo importante per “…richiamare l’attenzione dei cittadini sul rischio concreto di sopravvivenza per il Servizio sanitario nazionale e per le erogazioni di prestazioni ai cittadini stessi”. La protesta secondo i medici tende a coprire tutti i problemi generali della sanità, tra cui le assunzioni rappresentano solo una parte: un altro tassello è costituito dai tagli che i gli operatori denunciano essere presenti nella legge di Stabilità che, secondo gli operatori “… porteranno a un’ulteriore riduzione delle prestazioni sanitarie ai cittadini”. A Marsala saranno circa 70 i medici di famiglia che potrebbero aderire allo sciopero. Ad essi vanno aggiunti i pediatri e i medici ospedalieri che comunque assicureranno gli interventi di urgenza. All’ospedale Paolo Borsellino e nei presidi territoriali della Asl i dottori potranno saltare le attività programmate come interventi, visite e esami diagnostici. Sull’argomento abbiamo sentito il presidente provinciale dello Snami, sindacato di medici che per numero di iscritti è il secondo in Italia. “L’annuncio tardivo del ministro Lorenzin che parla di migliaia di assunzioni mentre la legge di stabilità prevede tagli nel settore, appare incomprensibile – ci ha detto il medico marsalese Biagio Valenti -. I medici si stanno sempre più trasformando da clinici a burocratici. Occupiamo tempo importante che potremmo dedicare ai nostri pazienti, in mezzo a ricette elettroniche e quant’altro”. Biagio Valenti pone l’attenzione anche sul fatto che i medici ormai vivono nell’angoscia di sbagliare. “Non mi riferisco certo alle prestazioni di tipo sanitario – afferma -, ma sulla categoria incombe il rischio di commettere errori di tipo burocratico che nulla hanno a che vedere con la professione medica. C’è poi il rischio che con la ventilata riforma del settore si vada a perdere la peculiarità che sta alla base del rapporto diretto medico paziente” . Allo sciopero partecipano tutte le sigle sindacali del settore sanitario. “Questo è un segnale di grande unità a difesa non solo degli interessi del settore, ma anche e soprattutto a tutela dei cittadini. Se non riceveremo risposte adeguate siamo pronti a ripetere entro breve tempo la giornata di lotta”. Altri scioperi a quanto si apprende sono annunciati per i primi mesi del 2016.
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