Dall’Expo all’Unesco. L’assessore Clara Ruggieri: “Puntiamo sulla valorizzazione dello Stagnone”

Vincenzo Figlioli

Dall’Expo all’Unesco. L’assessore Clara Ruggieri: “Puntiamo sulla valorizzazione dello Stagnone”

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martedì 10 Novembre 2015 - 17:12

Mentre si continua a discutere a livello nazionale sull’eredità dell’Expo, poco si è detto e scritto dell’evento che ha visto protagonista il territorio marsalese all’esposizione universale di Rho, con la Laguna dello Stagnone in vetrina. Uno spazio conquistato grazie al Fai e a tutti coloro che lo hanno votato lo scorso anno (quasi 15 mila), fino ad eleggerlo “Luogo del Cuore” nella speciale sezione “Nutrire il Pianeta”. Nella duplice veste di animatrice del gruppo Fai di Marsala e di assessore comunale alla cultura, Clara Ruggieri ha partecipato all’iniziativa. Tornarne a parlare fornisce un’occasione utile a riflettere sul ruolo che la valorizzazione dello Stagnone può rivestire per la promozione di un intero territorio.

Partiamo dall’Expo: com’è andata la giornata dedicata alla Laguna?

E’ stato un evento molto importante per la città di Marsala, con le saline che sono state protagoniste al padiglione “Waterstone” di Intesa San Paolo. Grazie al contributo di Mario Ottoveggio, abbiamo proiettato le riprese che aveva effettuato con il suo drone e tutti i passanti hanno avuto modo di apprezzare le immagini stupende del nostro Stagnone. Poi c’è stata una breve presentazione di Federica Armiraglio, una delle responsabili del Fai a Milano, e l’intervento del professore Antonio Mazzola, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare all’Università di Palermo, che ha illustrato con alcune slide gli aspetti geofisici dello Stagnone, con una panoramica su flora, fauna e sistema di salinizzazione. Una relazione ampia e approfondita, in cui sono stati toccati aspetti culturali e scientifici. E’ stato un grande momento di visibilità per il nostro sito.

Adesso che succede?

Il Fai finanzierà un intervento a favore delle nostre saline, per un importo pari a 20 mila euro. La condizione che ci pongono è che questi fondi non vengano utilizzati per la pulizia o la manutenzione, ma per sistemare una delle criticità presenti. Assieme ai nostri tecnici e in collaborazione con il professore Mazzola e Baldo Rallo, autore di pubblicazioni riguardanti lo Stagnone, stiamo preparando uno studio che poi ci porterà a decidere su cosa intervenire, magari pensando anche a trovare un cofinanziamento.

Nei giorni scorsi il consigliere Nuccio ha lanciato una nuova proposta per la valorizzazione dell’isola di Schola. Potrebbe rientrare in questo discorso?

Schola potrebbe essere sicuramente oggetto di un intervento, ma ci sono anche altre possibilità. Valuteremo.

Il futuro di quest’area passa anche attraverso il riconoscimento dell’Unesco. Non è un controsenso che lo Stagnone di Marsala sia “Luogo del Cuore” del Fai, ma per ottenere il sigillo Unesco si presenti una candidatura che mette assieme le Saline di Trapani, Paceco e Marsala?

Da anni si tenta di ottenere questo riconoscimento. Adesso è prevalsa l’idea che ci si possa riuscire puntando su un’area più ampia, con il partenariato di diversi Comuni. Lo ha sottolineato anche l’ex assessore Purpura quando è venuto qui, per le giornate Fai di primavera. Per quanto mi riguarda, mi auguro che la valorizzazione non avvenga solo per le saline, ma per tutta lo Stagnone.

Si riuscirebbe ancora a far rientrare il Parco archeologico, come si pensava in passato?

No, con questo progetto non rientrerebbe più.

Che beneficio può avere il turismo dal sigillo Unesco?

Lo Stagnone è un luogo magico, già molto amato dai marsalesi e dai turisti. L’evento dell’Expo e il riconoscimento dell’Unesco potranno avere un effetto positivo, valorizzando ulteriormente il territorio. Occorre comunque ricordare che il sigillo dell’Unesco presuppone anche alcuni vincoli. Se non vengono rispettati, si può perdere il riconoscimento.

Come intende muoversi l’amministrazione comunale su questo fronte?

Saremo in stretto contatto con l’assessorato regionale ai beni culturali, ma anche con gli enti e le associazioni ambientaliste che devono seguire questo processo. Occorre il coinvolgimento di tutte le realtà cittadine e l’amministrazione può avere un ruolo di coordinamento.

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