In queste nostre note noi da tempo abbiamo scritto che siamo contrari alle trivellazioni nel mare mediterraneo. A maggior ragione davanti alle nostre coste. Avevamo anche esternato che eravamo d’accordo con un atto di indirizzo approvato dal Consiglio comunale (il precedente…) che si era schierato apertamente contro la ricerca di petrolio nei nostri fondali. Il governo nazionale guidato da Matteo Renzi (ma giureremmo, anche i precedenti) ha sostenuto che, garantiti i requisiti previsti sulla sicurezza, occorre condividere l’iniziativa delle multinazionali del settore: dando di fatto il via alle trivellazioni. Ma la gente, che non vuole pericoli davanti alla porta di casa, si è subito schierata contro. Va bene che dobbiamo spostarci in macchina, ma il petrolio cercatelo altrove. Sembra qualunquismo, e …in parte lo è. Contro la decisione governativa si sono dichiarate alcune regioni che hanno chiesto alla Corte Costituzionale di autorizzare un referendum abrogativo. La questione è arrivata anche all’Assemblea Regionale Siciliana che doveva decidere se aderire alla richiesta di referendum già esitata favorevolmente da altre regioni. Molto per piaggeria nei confronti del governo nazionale e secondo noi, un pò per mancanza di conoscenza dell’argomento, i deputati regionali hanno votato contro. Insomma per i nostri parlamentari il referendum “non sa da fare”. Ma si farà lo stesso perché c’è la richiesta di altre regioni, poi i siciliani decideranno. Abbiamo fatto questo discorso perché quando è arrivata la notizia, i Consiglieri comunali marsalesi di tutti i partiti si sono dichiarati contrari alla decisione dell’Ars. Abbiamo visto quella sera facce incredule soprattutto nel centro sinistra e principalmente nel Pd. Ora, se non ricordiamo male, è stata chiesta la convocazione di una seduta aperta del Consiglio. Tutti d’accordo. E poi nulla. Capiamo che tra Tasi e servizi scolastici sono stati tutti impegnati. Ma non sarebbe opportuno parlare di trivellazioni con la gente? Che aspetta presidente Sturiano? Non pretendiamo di salvare il mare Mediterraneo dall’inquinamento da petrolio, ma almeno ne vorremmo discutere.
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