Nasce la "carta d'impegni per la qualità dei prodotti del mare". Tra i firmatari anche l'AMP Egadi

redazione

Nasce la "carta d'impegni per la qualità dei prodotti del mare". Tra i firmatari anche l'AMP Egadi

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giovedì 01 Ottobre 2015 - 13:42

E’ stata sottoscritta ieri, all’Expo di Milano una carta d’impegni per la qualità dei prodotti del mare, allo scopo di promuovere e qualificare i prodotti della pesca artigianale italiana.

L’iniziativa, promossa da Legambiente e Federparchi-Europarc con la collaborazione del Ministero dell’Ambiente, nasce  da una approfondita riflessione sul ruolo fondamentale che il settore della piccola pesca sta rivestendo a livello ambientale, culturale e per la qualità del prodotto, in un periodo per il mondo della pesca che è certamente tra i più critici e delicati degli ultimi anni.

Fra i fimatari del documento, che intende rilanciare una solida intesa tra mondo della pesca artigianale e delle aree protette, vi sono: Legambiente e Federparchi – Europarc: ACI Pesca, Cooperativa del Golfo (CT), Roma Natura, Ministero dell’Ambiente, Slow Food, Parco Nazionale del Gargano, Manaide SRL, Parco delle Dune costiere, Area Marina Protetta delle Egadi, Consorzio Mediterraneo, il sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco e Antonio Vassallo, ristoratore e pescatore.

In particolare si richiede un impegno a:
– promuovere i prodotti di qualità del mare attraverso percorsi di tracciabilità, valorizzazione della filiera corta e delle produzioni legate al territorio;
– diffondere e sostenere le tecniche di pesca artigianale più sostenibili;
– favorire percorsi condivisi che rafforzino la collaborazione tra amministrazioni locali, enti gestori di aree marine protette, operatori della pesca e imprenditori del mondo della ristorazione e della vendita al dettaglio del pescato;
– denunciare e combattere la pratica della pesca illegale, in particolare quella praticata dai cosiddetti “pseudosportivi” che con attrezzi professionali sottraggono risorse e mercato alla piccola pesca artigianale;
– sostenere l’innovazione nelle tecniche di pesca artigianali e nell’attività di trasformazione del prodotto pescato;
– favorire la crescita e la diversificazione della professione fra i pescatori artigianali e l’integrazione del reddito che può derivare da altre attività (pescaturismo, piccola ristorazione, ecc.).

Se da un lato, infatti, c’è una pratica di pesca intensiva, che sfrutta la risorsa mare preferendo quantità a qualità, dall’altro c’è chi è attento alla conservazione della biodiversità marina e utilizza tecniche produttive eco-compatibili e selettive che spesso si affiancano a tradizioni e conoscenze secolari.

Spesso le migliori esperienze in materia di “buona pesca” nascono dalla collaborazione tra mondo della pesca artigianale e aree marine protette e passano attraverso la valorizzazione della filiera corta e di specie ittiche meno conosciute, alimentando un modello sostenibile ed economicamente remunerativo di gestione del settore.

  

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