Leggo con interesse e apprezzamento il servizio di Vincenzo Figlioli, apparso nella prima pagina di Marsala c’è di venerdì 25 settembre 2015, che contiene l’intervista all’ingegnere Salvatore Accardi, Assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica della Giunta Comunale. Sottolineo la razionalità e la determinazione dell’Assessore nell’affermare la necessità che Marsala non continui ad essere la città delle opere incompiute. È infatti stolto e demenziale progettare nuove opere lasciando incompiute quelle già avviate e immancabilmente sospese. E la volontà razionale e determinata dell’Assessore in riferimento al Monumento dei Mille, a Palazzo Grignani, all’ex chiesa di San Giovannello, all’edilizia sportiva, alla piscina, al Palasport, alle fognature, alla rete idrica, alle palazzine popolari di via Mazara, merita apprezzamento e incoraggiamento. Valori, la razionalità e la determinazione, che da tempo si desiderano negli Amministratori della cosa pubblica. Questi valori, per altro, sono e possono essere di arra di onestà e di rettitudine. Per quanto attiene ai Giardini di Babilonia di Porta Nuova concordo in pieno con l’affermazione dell’Assessore che essi “sono diventati un punto di aggregazione e non avrebbe senso toglierli solo per fare una ripicca a qualcuno”. E ben vengano tutte le modifiche che integrino la piazza di Porta Nuova con l’Area Archeologica, il Parco, che sia finalmente e davvero liberamente fruibile da turisti e cittadini. E tuttavia sento il bisogno di dire all’Assessore, con convinzione, che è bene pensare che essi giardini rischiano di educare i giovani al cattivo gusto, al mancato rispetto per l’ambiente, per la sua storia, per la sua tradizione: in una parola, nel caso specifico, per quello che è stato ed è Porta Nuova per noi Marsalesi che la storia consideriamo patrimonio inalienabile e non profanabile, neanche, lo dico fin d’ora, con scelte e soluzioni che, indulgendo al modernismo, non insistano contro la “prepotenza” verso la storia della quale è giusto, sacrosanto, che qualunque progettista tenga doveroso conto. Noi siamo stanchi dei Piazza di turno, più o meno “autorevolmente” raccomandati. Ricordo l’architetto Riccardi di Firenze. Quando vide la sopraelevazione della Madrice passata per completamento, disse che l’improvvisazione e la iattanza contengono il pericolo del trionfo del cattivo gusto. Educare al buon gusto. Dunque, è uno dei doveri primari degli Amministratori.
Gioacchino Aldo Ruggieri