“Trident Juncture”: sabato la prima iniziativa antimilitarista. Il 31 ottobre una manifestazione regionale a Marsala

redazione

“Trident Juncture”: sabato la prima iniziativa antimilitarista. Il 31 ottobre una manifestazione regionale a Marsala

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venerdì 25 Settembre 2015 - 12:41

Fervono i preparativi per l’iniziativa antimilitarista organizzata per sabato 26 Settembre a Marsala dal coordinamento provinciale contro la guerra e contro la Nato. La manifestazione si terrà in piazza della Repubblica a partire dalle 16.30, mentre alle 18 è previsto un flashmob dimostrativo e si presenta come il primo passo di una mobilitazione più articolata in coincidenza con l’esercitazione “Trident Juncture 2015” che coinvolgerà la base militare di Birgi dal 3 ottobre al 6 novembre. Le iniziative antimilitariste culmineranno in un evento regionale, già programmato per il 31 ottobre a Marsala, in collaborazione con il coordinamento regionale dei comitati No Muos.

Di seguito il testo integrale dell’appello congiunto, firmato dal  coordinamento provinciale contro la guerra e contro la Nato e dal coordinamento regionale dei comitati No Muos – “Sicilia: Arte, Natura, Cultura non Laboratorio di Guerra. No Trident, No War!”

“La Sicilia, isola più grande del Mediterraneo, ha davvero tanto da offrire a partire dal suo bagaglio storico ,artistico- culturale e sociale. Ben 7 siti siciliani rientrano nel Patrimonio UNESCO e con i suoi 5 parchi e le sue 72 riserve naturali protette avrebbe già tracciata la rotta del proprio destino. Invece la Sicilia è, come ebbe a dire un ex ministro “una portaerei naturale nel cuore del Mediterraneo”. Dal 3 ottobre al 6 novembre lo scalo aereo di Birgi sarà centro nodale Trident Juncture 2015, la più grande esercitazione NATO dalla fine della guerra fredda come è stata definita dallo stesso Comando Generale dell’Alleanza Atlantica. Cacciabombardieri, grandi velivoli da trasporto e aerei spia decolleranno dalle piste di Birgi per simulare attacchi contro unità navali, sottomarini e target terrestri e testare i nuovi sistemi di distruzione di massa. Le esercitazioni a fuoco vere e proprie si eserciteranno dal 21 ottobre al 6 novembre nello spazio aereo e terrestre di Italia, Spagna e Portogallo e nelle acque del Mediterraneo centrale. L’utilizzo della Sicilia per tali finalità la renderanno, in soldoni, laboratorio di sperimentazione bellica (della) USA- Nato violandone la sua vera natura, rendendola luogo in cui si testano tecniche atte alla sopraffazione (e all’annientamento) dei popoli, al respingimento dei migranti ( vedi Frontex-Triton, con sede a Catania) e non più preziosa perla di natura e cultura. Dati ufficiali rendono noto che l’Italia, facendo parte della Nato, impegna risorse finanziarie pari all’1% del PIL, circa 20 miliardi di euro annui e secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata al 2% del PIL, cioè circa 40 miliardi di euro all’anno Un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese e alle tante e gravi emergenze sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva come ricordano le guerre in Iraq, Jugoslavia, in Afghanistan, in Libia e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Noi siciliani, nello specifico, già ben conosciamo gli effetti del processo di militarizzazione della nostra terra portato avanti negli anni da USA e NATO: il Muos di Niscemi (sistema di antenne ad elevatissima potenza elettromagnetica della Marina Militare Americana), la base di Sigonella, capitale mondiale dei micidiali droni (aerei senza pilota),gli impianti di radio telecomunicazione, le installazioni radar e le postazioni per le guerre elettroniche presenti a Lampedusa, il radar della135^ Squadriglia dell’Aeronautica militare di contrada Perino a Marsala hanno avuto effetti devastanti sulla salute della gente e sull’ambiente. Incremento del rischio di insorgenza di tumori,inquinamento acustico, fenomeni di estinzione animale e vegetale, malformazioni fetali. La lotta No Muos ad esempio, che va avanti a Niscemi da anni, ci ha insegnato che solo la lotta e la partecipazione in prima persona possono fermare i signori della guerra. Davanti a tutto questo e guardando alla nostra regione come a un bene prezioso da salvaguardare non possiamo che opporci alle esercitazioni militari che si terranno nell’area di Birgi, alla presenza della Nato nei nostri territori e alle sue strategie di guerra votando e promuovendo tutti i necessari processi finalizzati alla pace, alla salvaguardia del territori, all’incolumità della gente.

* Contro le esercitazioni Nato a Birgi

*Contro le devastazioni ambientali

* In difesa della salute * Per la smilitarizzazione della Sicilia

DICO NO ALLA NATO PERCHé QUI SONO NATO!

Coordinamento provincia di Trapani contro la guerra e la Nato

Coordinamento regionale dei comitati No Muos

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