L’avvocato Paladino: “Menfi mi ha incaricato di richiedere al pubblico ministero di essere posto in condizione di esporre le proprie ragioni”
Sono due le informazioni di garanzia emesse dalla Procura della Repubblica. Infatti, oltre al commissario capo Vincenzo Menfi, che dirige il comando di via Del Giudice, anche l’ispettore capo Giuseppe Occhipinti, coordinatore della squadra annona, è stato raggiunto dal medesimo avviso di garanzia. L’ipotesi di reato contestato – in questa fase dell’indagine è l’unica cosa di cui sono a conoscenza i destinatari delle informazioni di garanzia e il loro legale Paolo Paladino – è omissione e ritardo grave. Sembra che la vicenda sia correlata con la questione dei chioschi di lamiera di via Degli Alteti. Nelle scorse settimane più volte ci sono stati interventi dei vigili urbani sul posto. Le baracche sono state chiuse e delimitate da nastro bianco e rosso. Esiste inoltre un provvedimento di inibizione alla vendita emanato dal Comune per una serie di irregolarità riscontrare nelle strutture in questione munite di saracinesche. Qui vi operavano commercianti di prodotti ortofrutticoli e oggettistica. Ora i venditori si sono sistemati con ombrelloni e bancarelle in prossimità dei chioschi irregolari. Ad effettuare accertamenti riguardo alla faccenda sono stati militari della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura della Repubblica diretta dal Procuratore capo Alberto Di Pisa. Sembra che dal 2009 per le strutture di lamiera ci sia un’ordinanza di demolizione. Interpellato sulla questione Vincenzo Menfi non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, rimettendosi, in proposito, alle parole del suo legale di fiducia Paolo Paladino: “Nella mia qualità di difensore del dott. Vincenzo Menfi, commissario capo della polizia municipale di Marsala, a chiarimento di voci incontrollate che al momento si rincorrono per la città, intendo precisare che in data 28 luglio è stata notificata al medesimo informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica di Marsala. Nella sicura coscienza di avere sempre e soltanto adempiuto ai propri doveri d’istituto, senza altro scopo che quello di garantire la legalità – prosegue Paladino – il dott. Menfi mi ha già incaricato di attivarmi e richiedere al pubblico ministero di essere posto in condizione di esporre le proprie ragioni. In tale occasione Menfi avrà cura di esporre al magistrato inquirente le condizioni invero assai difficili nelle quali egli, nella qualità di commissario capo e l’intero corpo della polizia municipale di Marsala sono costretti ad operare, spesso oltre il limite della resistenza fisica: a fronte della previsione di un organico di 96 unità già di per sé insufficiente per Marsala, il cui territorio è esteso quasi quanto la città di Milano, il Corpo attualmente dispone di soli 40 vigili di ruolo (molti dei quali in avanzata età e molti inabilitati ai servizi esterni) e poco più di 20 contrattisti part-time e, quel che è più grave, non risulta in servizio neppure un solo ufficiale oltre il Commissario Capo, a fronte della previsione organica di 14. Proprio quest’ultima circostanza già da anni ha impedito, ed impedisce ancora, al dott. Menfi di potere godere di un minimo di ferie, stante che la sua assenza dal servizio comporterebbe l’immediata paralisi dell’intera attività della Polizia Municipale”. L’avvocato Paladino ha precisato che, saranno esposti agli inquirenti nei prossimi giorni, gli elementi di fatto e i dati statistici capaci di dare piena prova di come – pur nelle difficoltà sopraccennate – la polizia municipale e il suo commissario capo hanno assicurato e continuano ad assicurare, alti standard di efficienza nell’azione di vigilanza e di contrasto degli illeciti nei più svariati ambiti di competenza (dall’abusivismo edilizio a quello commerciale, dall’infortunistica stradale alla tutela dell’ambiente). “Per tutte queste ragioni che, ripeto, saranno puntualmente documentate, siamo serenamente fiduciosi che la Procura della Repubblica, svolto ogni doveroso accertamento, archivierà l’inchiesta”, ha infine affermato Paladino. Tutto quanto riferito per la posizione di Vincenzo Menfi – ha precisato l’avvocato – vale anche per l’ispettore Giuseppe Occhipinti.